Bombi a rischio, nidi troppo caldi a causa del riscaldamento globale
Secondo uno studio dell’Università di Guelph in Canada, il riscaldamento globale e l’innalzarsi delle temperature del pianeta sta mettendo a rischio le popolazioni di bombi, uno dei principali insetti impollinatori. Gli aumenti delle temperature stanno surriscaldando i nidi dei bombi, portando a livelli fatali per le larve. Per gli esperti si tratta di una minaccia crescente in diverse aree del mondo, che potrebbe compromettere interi habitat naturali.

Che insetti sono i bombi e dove fanno il nido?
I bombi, sono importanti insetti impollinatori appartenenti al genere Bombus. sono noti per il loro corpo robusto e peloso che li rende facilmente riconoscibili. A differenza delle api mellifere, i bombi sono adattati a climi più freschi e sono in grado di termoregolarsi efficacemente. Alcuni per esempio, vivono addirittura nelle regioni artiche. Questo li espone particolarmente all’innalzamento delle temperature.
Alcune specie di bombi costruiscono i loro nidi sottoterra, in erba densa, spesso riutilizzando tane abbandonate da altri animali. Muri, fessure, crepe e anfratti isolati sono altre delle posizioni preferite da tali insetti. I nidi dei bombi sono meno popolosi rispetto a quelli delle api mellifere, con colonie che variano da 50 a 400 individui. Questi nidi hanno una durata relativamente breve e solitamente sono attivi solo per pochi mesi all'anno, dalla primavera alla tarda estate. Alla fine della stagione, vengono prodotte nuove regine che trovano un posto dove ibernarsi durante l'inverno.
Popolazioni di bombi in declino a causa del riscaldamento globale
Anche durante periodi particolarmente caldi, le colonie di bombi sono capaci di mantenere un intervallo termico costante tra i 28°C e i 32°C,. Ciò è reso possibile dagli esemplari che si radunano per battere le ali e ventilare l’alveare. Questo consente agli insetti di mantenere una temperatura ottimale per la sopravvivenza della colonia. Quando le temperature esterne sono troppo elevate, per i bombi diventa difficile mantenere l’equilibrio.
Uno studio dell'Università di Guelph in Canada, pubblicato sulla rivista Frontiers in Bee Science, ha rivelato che il riscaldamento globale rappresenta una minaccia crescente. L’aumento delle temperature infatti provoca il surriscaldamento dei nidi a livelli letali per la colonia, uccidendo le larve. Secondo gli esperti questo avverrebbe già quando le temperature superano i 36°C. Oltre tale soglia la capacità dei bombi di raffreddare il nido diventa inefficace, portando alla morte delle larve e al declino delle colonie.
Troppo caldo: sempre meno bombi
Il successo riproduttivo dei bombi dipende dalla salute collettiva della colonia. Studi paralleli sulle api mellifere hanno mostrato come, anche nel caso non finisca per annientare completamente una colonia, l'aumento delle temperature dei nidi può compromettere la vitalità delle generazioni successive. Secondo gli esperti infatti, il troppo calore può indebolire le regine e produrre operaie meno resistenti, aggravando ulteriormente il declino delle popolazioni a livello globale.
Al momento gli scienziati non hanno soluzioni per salvare i bombi a rischio a causa del riscaldamento globale. Ridurre l'utilizzo di pesticidi e tutelare il più possibile gli habitat dei bombi potrebbe aiutare a mitigare il declino ma, se il problema principale è l'aumento delle temperature del pianeta, ridurre le emissioni di gas serra rimane l'unica strada.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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