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Animali domestici, crescono gli acquisti di cibo ecofriendly per cani e gatti

Animali domestici, crescono gli acquisti di cibo ecofriendly per cani e gatti

Si stima che il pet food sia responsabile di un quarto degli impatti ambientali della produzione della carne. Molte persone ora ne sono più consapevoli

Le persone sono sempre più attente a quello che consumano i loro cani e gatti. Non solo per quanto riguarda la qualità degli alimenti, ma anche per la sostenibilità ambientale. Anche la produzione del cibo che consumano i nostri animali domestici produce infatti un impatto significativo sul pianeta. In un articolo, il quotidiano inglese The Guardian ha proposto un’analisi del mercato pet food nel Regno Unito, evidenziando che tra i consumatori britannici sono in crescita gli acquisti di cibo ecofriendly. Una tendenza che, seppur non confermata da dati, sembra destinata prima o poi a contagiare altri Paesi ad alto reddito, Italia inclusa.

Crescono gli acquisti di cibo ecofriendly per cani e gatti

L’impatto sull’ambiente del pet food

Come quello destinato all’alimentazione umana, anche il cibo prodotto per cani e gatti influisce negativamente su ambiente e clima. La produzione mondiale degli alimenti che finiscono nelle ciotole assorbe circa il 20 percento della carne e del pesce, quota destinata a salire vista la sempre più diffusa tendenza delle persone a nutrire i propri animali domestici con carne destinata al consumo umano.

Inoltre, si stima che sia responsabile di circa un quarto degli impatti ambientali determinati dalla produzione complessiva di carne. Sotto questa voce sono incluse le emissioni di gas serra e l’uso di fosfati e pesticidi. Il quotidiano inglese sottolinea che, solo per la produzione di cibo secco destinato ogni anno al mercato britannico, viene impiegata un’area vasta il doppio del Regno Unito e vengono pescate circa 3 milioni di tonnellate di pesce.

Aumentano gli alimenti a base di pesce sostenibile

Ma sono proprio gli alimenti a base di pesce e frutti di mare che stanno diventando più ecofriendly trovando l’apprezzamento dei consumatori. Il Marine Stewardship Council (MSC), organizzazione internazionale non-profit nata per affrontare il problema della pesca non sostenibile, ha rivelato che, sempre nel Regno Unito, il numero di prodotti contenenti pesce sostenibile è cresciuto dal 49 al 77 percento in cinque anni. E, nell’ultimo anno, i consumatori britannici hanno comprato oltre 7 milioni di lattine, sacchetti e pacchi di cibo certificato MSC.

Stando quanto riportato da una ricerca comparsa su Nature Climate Change, il pesce ha un’impronta carbonica inferiore rispetto alla carne. Per ogni chilo di pesce catturato vengono rilasciati tra gli uno e i cinque chili di anidride carbonica contro i 50-750 chili emessi invece per la stessa quantità di carne rossa prodotta. Gli alimenti di derivazione ittica sono dunque i più virtuosi verso l’ambiente, ma a una sola condizione: non devono derivare da pratiche di pesca intensiva, il cosiddetto overfishing, fenomeno combattuto da MSC.

Le alternative ecofriendly

Nel frattempo, stanno prendendo piede anche altre varietà di pet food ecofriendly. Dal 2019 sugli scaffali, perlomeno su quelli d’oltremanica, sono disponibili alimenti contenenti insetti. In più, le alternative vegane per cani e gatti stanno riscuotendo sempre più successo tra i padroni. I veterinari, tuttavia, sconsigliano di scegliere una dieta totalmente plant-based per il proprio amico a quattro zampe. Di certo, anche questo segmento mercato continuerà a essere profondamente influenzato dalla crescente sensibilità green delle persone, sempre più attente all’origine e all’impatto ambientale dei prodotti che finiscono nelle ciotole.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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