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Gli animali cambiano abitudini, cosa sta succedendo allo stambecco?

Gli animali cambiano abitudini, cosa sta succedendo allo stambecco?

Lo stambecco sulle Alpi sta alterando le proprie abitudini a causa del cambiamento climatico e si muove, ormai, soprattutto durante la notte.

Lo stambecco è un animale iconico della fauna alpina, ma oggi gli escursionisti potrebbero incontrare sempre di meno questo mammifero. Secondo uno studio pubblicato in Proceedings of the Royal Society B, per convivere con l’aumento di temperatura determinato dal riscaldamento globale, infatti, l’erbivoro si sta trasformando in un animale notturno, nonostante il rischio di esporsi ai predatori. Adeguare le strategie di gestione del territorio appare fondamentale.

Gli animali cambiano abitudini, cosa sta succedendo allo stambecco
@envatoelements

Stambecco e cambiamento climatico 

A concentrarsi su come lo stambecco sulle Alpi sia influenzato dal cambiamento climatico ci ha pensato un team di Università degli Studi di Ferrara e di Sassari. I ricercatori hanno seguito l’attività di 47 stambecchi, tra il 2006 e il 2019, nel territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Nazionale Svizzero, tra i 1.500 e i 3.000 m di quota

Per effettuare i monitoraggi sono stati utilizzati collari GPS, che hanno permesso agli scienziati di costruire 3.703.248 report di attività sui singoli esemplari. Dal lavoro è emerso che all’aumentare della temperatura corrisponde un cambiamento nelle abitudini di tali animali, che si attivano maggiormente nelle ore di buio. L’ipotesi è che ad adottare una simile strategia di adattamento possa essere anche il resto della fauna alpina.

Dalle caratteristiche dello stambecco al cambiamento climatico 

Per lo stambecco questo cambio di abitudini rappresenta una problematica tutt’altro che marginale. Questi ungulati sono, in genere, portati a pascolare nelle prime ore del mattino e in quelle vicine al tramonto. Le giornate sempre più calde stanno, però, modificando i ritmi. Al di sopra dei 15 °C gli stambecchi interrompono le proprie attività e finiscono quindi per muoversi di notte. 

Ciò è vero tanto per gli esemplari maschi, quanto per le femmine e la tendenza appare particolarmente pronunciata quando queste hanno cuccioli al seguito. La causa è attribuibile al fatto che il dispendio energetico richiesto per scaldarsi di notte è molto inferiore a quello necessario per mantenersi freschi di giorno. Studi precedenti avevano, inoltre, già dimostrato che per rispondere al riscaldamento globale gli stambecchi sono disposti persino a spostarsi più in alto, dove la disponibilità di cibo è spesso insufficiente.

Il cambiamento climatico è pericoloso per lo stambecco? 

I dati che mostrano come lo stambecco stia diventando sempre più un animale notturno si rivelano ben più di una semplice curiosità. Un ungulato attivo di notte si espone, infatti, a molti più pericoli di uno che si muove di giorno. Nelle ore di buio sono più attivi i predatori e l’oscurità rende più complicato per gli erbivori individuarli e fuggire. In cima alla lista delle minacce troviamo i lupi

Gli scienziati sottolineano che, il fatto che gli stambecchi accettino di esporsi a un rischio più alto pur di non dover fare i conti con le roventi temperature dimostra quanto sia profondo l’impatto del cambiamento climatico. Non sono, per altro, state rilevate differenze tra maschi e femmine, nonostante queste, più leggere e dotate di corna meno imponenti, vadano incontro ai maggiori pericoli.

Le nuove abitudini assunte dallo stambecco a causa della crisi climatica devono spingere le autorità competenti ad adottare coerenti strategie di gestione del territorio. Per non spingere tali animali a evitare ancora di più l’attività diurna è necessario impedire che altre fonti di stress disturbino la loro quiete. Limitare la presenza umana in determinati hotspot potrebbe, quindi, diventare un must.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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