Tra le possibili cause delle allergie di primavera non solo i pollini ma anche la sabbia trasportata in tutto il mondo dal deserto del Sahara.
Quando si pensa alle allergie di primavera il primo pensiero va ai pollini prodotti dalle piante. Se per molti e in molti casi questa è la principale causa scatenante di reazioni allergiche, tra le possibili cause meno note ci sarebbe anche la sabbia del deserto del Sahara, sollevata e trasportata dai venti in tutto il mondo, dall’Europa fino agli Stati Uniti. Questa sabbia conterebbe infatti particolari funghi e batteri capaci di suscitare reazioni allergiche. A sostenerlo un recente studio dell’Università del Texas A&M pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology.
Sabbia del deserto del Sahara trasportata in tutto il mondo
Durante determinati periodi dell’anno, in particolare primavera ed estate, forti venti e tempeste di sabbia posso sollevare enormi quantità di polvere dal deserto del Sahara. La polvere del deserto sollevata nell’atmosfera ad alta quota è quindi trasportata dai venti per enormi distanze tanto da raggiungere non solo l’Europa ma addirittura attraversare l’oceano atlantico per colpire i Caraibi, l’America meridionale e gli Stati Uniti.
Queste nubi di polvere del Sahara possono influenzare la qualità dell'aria e il clima in tutte le regioni in cui si depositano, portando con sé non solo particelle di polvere, ma anche batteri, funghi e altri contaminanti che possono avere un impatto sulla salute incidendo possibilmente anche sulle cause delle classiche allergie di primavera.
Allergie di primavera: tra le cause anche sabbia del deserto del Sahara?
Poiché la polvere del Sahara può contenere una miscela di particelle di polvere, polline, batteri, funghi e altri allergeni, secondo i ricercatori è possibile che possa contribuire alle cause delle allergie di primavera. Grazie all'analisi approfondita di alcuni campioni di sabbia del deserto del Sahara recuperata durante una «tempesta di sabbia» verificatasi a Huston, in Texas nell’agosto del 2018, è stata misurata per la prima volta non solo la composizione chimica degli elementi, ma anche la presenza di eventuali agenti patogeni come funghi e batteri.
Dall’analisi del DNA sulle componenti biologiche presenti nella sabbia del Sahara giunta fino negli Stati Uniti i ricercatori hanno individuato fino a 117 diverse famiglie di batteri e 164 diverse famiglie di funghi. La tecnica non ha potuto dimostrare se questi organismi fossero attivi all’arrivo negli Stati Uniti ma alcuni rientrano nella lista di attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.