I contesti urbani verdi
Gli alberi urbani possono contribuire a ridurre l'inquinamento atmosferico ed essere classificati quali veri e propri alberi anti inquinamento. In generale aiutano sia gli animali che vivono in città, seppur pochi rispetto a quelli presenti in campagna, sia la riduzione delle particelle inquinanti presenti nell’atmosfera.
Quest’ultimo effetto viene raggiunto, innanzitutto, indirettamente. Attraverso, infatti, l’ombreggiamento di superfici, ad esempio di edifici o strade, che mantiene temperature più basse è possibile ridurre la necessità di aria condizionata e l’emissione di gas serra collegata, nonché il rischio di inquinanti nocivi al livello del suolo.
Oltre a ciò, le piante contribuiscono direttamente, quindi ancor più da alberi anti inquinamento, sia attraverso l’assorbimento di anidride carbonica sia filtrando con le proprie foglie gli agenti inquinanti, come il biossido di azoto.
Gli alberi, perciò, sono particolarmente efficaci nel rimuovere il particolato, cioè minuscole particelle di sostanze chimiche organiche, acidi, metalli e polveri, emesse da veicoli ed aziende che bruciano combustibili fossili.
Ecco perché a Londra è stata programmata la piantumazione di 7.000 alberi, a Pechino è stata prevista una cintura verde attorno alla capitale, e a Parigi è stata progettata una nuova foresta urbana.
L’importanza della scelta dei migliori alberi anti inquinamento
Alcuni alberi anti inquinamento, però, sono dei veri campioni ambientali.
Due le azioni svolte dagli alberi anti inquinamento:
- gli agglomerati di particelle si spaccano andando a sbattere contro le chiome, riducendo così il rischio di inalazione da parte dell’uomo;
- le foglie, cerose e pelose, intrappolano il particolato che viene lavato dalla pioggia e defluisce poi con l’acqua negli scarichi.
Importante, quindi, avere alberi anti inquinamento con ampie chiome e foglie larghe, robuste e ruvide.
Ma anche le conifere con le loro foglie aghiformi si sono dimostrate alberi anti inquinamento molto efficaci: sono sempreverdi, quindi svolgono un’azione filtro durante tutto l’anno, ed hanno foglie sì aghiformi, ma fittissime, quindi un’ottima barriera filtrante.
La scelta definitiva per gli amministratori cittadini degli alberi anti inquinamento deve però tener conto di altri fattori tra cui:
- la capacità di sopravvivere in contesti urbani;
- la produzione di allergeni e di composti organici volatili che possono interagire con i gas emessi dai veicoli e in presenza di luce solare aumentare il livello di ozono a livello del suolo, dannoso per la salute umana;
- che le specie autoctone producono meno meno composti organici volatili.
Dopo aver scientemente selezionate le specie di alberi anti inquinamento migliori per le loro caratteristiche è anche importante individuare il luogo migliore ove piantarle.
Ad esempio,
- le siepi o i muri verdi con rampicanti sono generalmente da preferire nelle strade strette fiancheggiate da edifici alti perchè alberi ad alto fusto con ampie chiome bloccherebbero il particolato al suolo;
- strade larghe circondate da edifici bassi consentono un miglior deflusso dell’aria e sopportano, quindi, non solo la piantumazione di siepi, ma anche di alberi.
A tutto questo si aggiungono:
- la necessità di garantire la biodiversità non piantando solo alberi anti inquinamento della medesima tipologia;
- l’importanza di valutare sia la manutenzione necessaria sia la vita media delle piante scelte; meglio alberi anti inquinamento facili da manutenere e che durino nel tempo.
La tecnologia però viene in aiuto e:
- iTree species, un software gratuito fornito dal Servizio Forestale degli Stati Uniti, aiuta i progettisti urbani ad identificare le specie più adatte a un determinato luogo;
- Phyto-sensor, invece, permette a qualsiasi cittadino di svolgere un ruolo nella riduzione dell'inquinamento atmosferico, elencando i migliori alberi anti inquinamento, nonché consigli per la piantumazione e la cura.