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Vestiti dalle alghe: la nuova tendenza della moda sostenibile

Vestiti dalle alghe: la nuova tendenza della moda sostenibile

Rendere la moda sostenibile non è semplice, ma grazie all'idea di ricavare vestiti dalle alghe, il futuro sembra promettente

La sostenibilità sta assumendo nella moda sempre più importanza e i progressi concreti non mancano. L’azienda israeliana Algaeing, con il suo innovativo progetto di creare vestiti dalle alghe, ne offre un esempio. Contenere l’impatto di un settore così importante appare una sfida tanto imprescindibile, quanto complicata, ma il futuro sembra destinato a riservare interessanti sorprese.

vestiti dalle alghe
Foto: Gin Patin @Pexels

Vestiti dalle alghe

Il progetto di creare vestiti dalle alghe è il grande obiettivo della start up Algaeing. Quest’azienda, fondata nel 2016 da Renana Krebs incarna la volontà di far convivere fashion e sostenibilità e l’intenzione di presentare prodotti rivoluzionari. Algaeing propone dunque, in primis, il colorante Algaedye 3.0 completamente biodegradabile e applicabile a ogni tessuto. Combinando le alghe con la cellulosa l’azienda è, poi, arrivata a ricavare anche una fibra tessile. Seguendo la ricetta di cui Algaeing è proprietaria i produttori potranno sviluppare il tessuto in autonomia e portarlo, quindi, su scala industriale. Le alghe utilizzate provengono dalla compagnia Algatech e sono coltivate in fattorie verticali alimentate ad energia solare.

Alghe e sostenibilità

L’idea di ricavare vestiti dalle alghe apre interessanti prospettive. L’industria mondiale della moda è, infatti, responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio e negli USA solo il 15% dei tessuti viene riciclato. Per produrre il cotone necessario a una sola t-shirt sono poi necessari 2.700 l di acqua e ciò non è sostenibile. Algaeing, con i suoi innovativi progetti, permetterebbe, invece, di limitare l’energia necessaria in fase di produzione e di ridurre del 80% il consumo di acqua. Non sarebbe, poi, richiesto l’impiego di ampi spazi, né un massiccio utilizzo di pesticidi. A trarne giovamento sarebbero, infine, i lavoratori, che si troverebbero a contatto con materiali naturali e non con dannose sostanze chimiche.

Alghe e nuove tendenze

L’idea di ricavare vestiti dalle alghe si inscrive in un preciso contesto. Vollebak ha già proposto t-shirt create da fibre di eucalipto e AlgiKnit sta cercando di sfruttare le alghe per sviluppare del filo simile alla lana. L’attenzione dei consumatori all’impatto ambientale delle loro scelte sta crescendo, ma preferire la sostenibilità risulta ancora costoso. Krebs ha specificato che una linea simile conferisce ai prodotti un valore aggiunto, ma ciò spesso non basta. La pandemia ha offerto, comunque, in molti casi, uno stimolo all’evoluzione. Algaeing ha iniziato, per esempio a collaborare con Avgol, azienda produttrice di materiale igienico sanitario e di DPI e si è dunque espansa ad un settore inedito.

L’idea di ricavare vestiti dalle alghe è ormai più di un’astrazione. Il momento del debutto commerciale di tali progetti appare, infatti, sempre più vicino. Combattere il cambiamento climatico deve rimanere per l’umanità prioritario. Il pensiero che le nostre armature in tale battaglia potrebbero essere fatte con quelle alghe che, tanto spesso calpestiamo con sdegno, non può che far sorridere.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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