A fronte delle accese discussioni riguardo il tema delle vaccinazioni la Società Italiana di Pediatria ha pubblicato un manifesto che riassume i 10 falsi miti più diffusi sull'argomento.
C'è chi appoggia in toto l’uso dei vaccini, chi è spaventato dall’assenza di un controllo a monte e chi invece proprio non resiste alla tentazione di tirare in ballo complotti, lobbies, Big Pharma e chi più ne ha più ne metta.
Per far fronte a questa confusione la Società Italiana di Pediatria ha prodotto una sorta di manifesto per riassumere i dieci falsi miti più diffusi sull’argomento, smentendoli passo passo.
1. I vaccini causano l’autismo
Non solo, l’autore fu radiato dall’albo nel 2010 poiché si venne a sapere che il motivo di fondo per tale studio era spingere la vendita del proprio vaccino. Ogni altro studio condotto in merito non ha trovato alcuna relazione.
2. La maggior parte delle malattie prevenibili con le vaccinazioni sono scomparse o quasi: perché dovrei far vaccinare mio figlio?
3. I vaccini contengono ingredienti e additivi pericolosi
Anche all’epoca però non si trattava di normale mercurio ma Thimerosal, un suo derivato con una tossicità completamente diversa; anche l’alluminio causa qualche preoccupazione, e sì, è tossico, ma solo a concentrazioni decisamente molto più elevate, basti pensare che abitualmente ne ingeriamo dieci volte tanto ogni giorno con la sola dieta.
4. I vaccini sono inutili, le malattie infettive sono state debellate dai miglioramenti della qualità della vita
5. I vaccini non sono efficaci, non proteggono il 100% dei vaccinati.
6. Le malattie stavano già scomparendo prima dell’introduzione dei vaccini
L’andamento della poliomielite mostra picchi di contagio sia negli anni ‘50 che negli anni ‘60, svincolati da particolari nuove abitudine igieniche, poco importa se peggiori o migliori. La diminuzione dei casi è invece chiaramente imputabile al vaccino, visto che l’obbligo è stato introdotto proprio alla luce dei netti miglioramenti che i dati stavano riportando rispetto agli anni precedenti. Dopo l’introduzione del vaccino la malattia è praticamente scomparsa. Lo stesso andamento viene confermato da simili dati in altri stati del mondo come la Germania, senza andare troppo lontani.
7. Tutte le persone vaccinate contro l’influenza la prendono lo stesso
8. Troppi vaccini possono sopraffare e indebolire il sistema immunitario soprattutto dei bambini più piccoli.
9. L’infezione naturale è meglio della vaccinazione. Prima del vaccino facevamo tutti il morbillo e la rosolia ma nessuno è mai morto.
10. Tanti vaccini somministrati in un’unica puntura sono dannosi
A confermare ulteriormente l’assenza di particolari differenze sono stati diversi studi condotti confrontando la produzione di anticorpi nel caso di somministrazioni singole o multiple: nessuna rilevazione degna di nota è stata riscontrata.
Fonti: sip.it - vaccinarsi.blogspot.it - cittadellascienza.it - emaze.com - tooelehealth.org - flaticon.com - eunews.it
Falso: Questa è una delle bufale più resistenti nel mondo medico. Esisteva un solo studio che riportava il nesso tra un vaccino, quello per morbillo-parotite-rosolia, e autismo, ma fu smentito categoricamente dalla comunità scientifica, che lo trovò decisamente fallace.
Falso: la vaccinazione è tra gli strumenti più importanti nella prevenzione di molte malattie, un’unica azione che permette di tutelarsi personalmente mentre allo stesso tempo si protegge chi attorno a noi non può difendersi. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) calcola che grazie ai vaccini vengono prevenute più di 2 milioni e mezzo di morti l’anno, soprattutto nell’età dell’infanzia.
Falso: I vaccini sono costituiti da: un microrganismo attenuato o inattivo, acqua distillata sterile o una soluzione fisiologica, adiuvanti come i sali di alluminio, stabilizzanti come albumina e gelatina e antibiotici in dosi molto basse. Ora, per i critici dei vaccini l'argomento scottante è il mercurio, che non è più presente nei vaccini dal 2002.
Falso: le malattie infettive non sono mai state completamente debellate, tranne un caso, emblematico per di più, quello del vaiolo, scomparso proprio grazie alle vaccinazioni. Mentre un episodio interessante è quello registrato negli anni ‘90 in Olanda, dove un’epidemia tra un gruppo di adepti della Chiesa Olandese Protestante, i cui figli non erano stati vaccinati, vide 72 casi di infezione, 2 morti e 59 bambini paralizzati a vita.
Falso: il vaccino in sé può essere fallace, nessun medicinale ha un’efficacia del 100%, bisogna ricordarlo sempre, ma è proprio per questo che bisogna puntare ad una elevata copertura vaccinale, poiché un alto numero di soggetti immunizzati riduce la possibilità che le malattie possano diffondersi. Questo concetto viene spesso definito come immunità di gregge.
Falso: basta prendere in considerazione il caso della poliomielite. Spesso i più critici verso i vaccini sottolineano come l’obbligo vaccinale per questa malattia sia stato introdotto solo dopo il 1966, mentre il trend dei malati stava già calando per altri motivi, tra cui l’incremento dell’igiene personale. In realtà questa è una interpretazione limitata dei dati, basta aggiungere un paio di considerazioni.
Falso: questa è una semplice percezione dovuta alla quantità di virus che possono provocare sintomi simili a quelli dell’influenza, una tra le malattie infettive a maggior impatto sociale. I virus in cui possiamo incappare durante l’inverno non devono trarci in inganno.
Falso: fin da quando veniamo al mondo il nostro organismo è sottoposto al costante assalto di virus e batteri, impegnandosi a produrre gli anticorpi necessari per gli antigeni che li compongono. Da questo punto di vista i vaccini si sono molto evoluti, basti pensare che negli anni ‘80 si iniettavano più di 3000 antigeni per vaccinare contro 7 malattie, mentre oggi sono solo 150 per tutelarsi da 14 patologie.
Falso: Basterebbe anche dare un’occhiata a qualche statistica per scoprire che il morbillo provoca l’encefalite in uno su 1000 bambini infetti, mentre provoca la morte di 2 su mille individui contagiati. Al contrario la vaccinazione MPR (morbillo, parotite e rosolia) può provocare, in caso di complicazioni, una grave reazione allergica in un caso su un milione di soggetti vaccinati.
Falso: tutto merito del nostro sistema immunitario, una vera macchina da battaglia capace, nelle giuste condizioni, di riconoscere e rispondere ad un elevatissimo numero di antigeni. Attraverso alcune competenze specifiche nel campo dell’immunologia si può calcolare quanti vaccini un bambino potrebbe sostenere in una volta, addirittura 10.000 contemporaneamente.