Una vaschetta alimentare progettata per segnalare la presenza di salmonella e altri patogeni prima di venire aperta e consumare il cibo.
La carne e altri prodotti confezionati saranno più sicuri per il consumo grazie a una nuova vaschetta alimentare progettata dai ricercatori dell’Università McMaster in Canada. Secondo i suoi ideatori, la nuova vaschetta è in grado di segnalare la presenza al suo interno di patogeni come la salmonella e avvisare così produttori e consumatori quando un prodotto è contaminato.
Come funziona la vaschetta alimentare che segnala il cibo contaminato?
La vaschetta assomiglia in tutto e per tutto a una vaschetta tradizionale per alimenti come carne e verdure. Poco profonda, è rivestita di un particolare reagente che, combinato a un sensore integrato nella vaschetta, è in grado di rilevare e segnalare la presenza di salmonella. Il reagente chimico, assicurano i ricercatori, è sicuro per il cibo contenuto all’interno. La tecnologia inoltre è facilmente adattabile al rilevamento di altri contaminanti comuni come listeria ed escherichia coli.
Le pareti inclinate del vassoio raccolgono i liquidi normalmente presenti nelle confezioni alimentari di carne e altri prodotti, indirizzandole verso un piccolo sensore incorporato nella vaschetta. Senza la necessità di ulteriori analisi di laboratorio, il sensore è in grado di segnalare sulla parte inferiore della confezione se il cibo è contaminato o sicuro da mangiare. Ai consumatori basterà una app dedicata sul telefono per leggere e interpretare i risultati.
Perché serve una vaschetta che segnala i patogeni?
La nuova tecnologia permetterà di tenere monitorato lo stato di contaminazione del cibo in tempo reale segnalando la presenza di patogeni senza la necessità di aprire la confezione e compiere analisi sul cibo contenuto all’interno. Secondo i ricercatori della McMaster la nuova vaschetta non solo eviterà la necessità di dover aprire la confezione col conseguente rischio di esporre il cibo a ulteriore contaminazione, ma semplificherà di molto i test in laboratorio che attualmente aggiungono tempi e costi significativi alla produzione.
Inoltre, avere un facile e immediato accesso a queste informazioni permetterebbe alle autorità sanitarie, ai produttori e ai rivenditori di tracciare e isolare rapidamente eventuali contaminazioni, riducendo così potenzialmente i rischi di infezioni gravi nella popolazione e riducendo significativamente gli sprechi alimentari identificando e distruggendo con precisione quali lotti produttivi sono contaminati invece di colpire una intera categoria di protti.