Un nuovo rivestimento per semi ecologico li proteggerà dalla siccità
Un rivestimento per semi ecologico, naturale ed economico potrebbe aiutare l’agricoltura in periodo di siccità o in condizioni climatiche sfavorevoli. La proposta arriva dal MIT di Boston negli Stati Uniti dove alcuni ricercatori hanno ideato il modo di ricoprire i semi in una sostanza nutriente in grado di aiutarli a far crescere la pianta anche nelle situazioni più complicate.
Perché serve un rivestimento per semi
Il progredire del riscaldamento globale e della crisi climatica in atto sta rendendo l’agricoltura nelle zone aride ancora più difficile. In futuro, coltivare in zone con cronica carenza d’acqua potrebbe diventare problematico se non addirittura impossibile. I ricercatori americani hanno ideato un metodo in grado di proteggere i semi dallo stress derivato dalla carenza d’acqua. In questo modo alla pianta è consentito crescere in modo ideale anche quando le riserve idriche scarseggiano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Food.
Come funziona il rivestimento naturale
Il rivestimento per semi del MIT si ispira ai rivestimenti naturali già presenti in natura su alcuni semi come, ad esempio chia, e basilico. All’esterno si presenta come un gel in grado di raccogliere e trattenere l’umidità che arriva nel terreno durante il ciclo giorno-notte. All’interno invece un secondo strato contiene microrganismi chiamati rizobatteri ed alcuni nutrienti. Esposti al suolo e all’aria, i rizobatteri sono in grado di fissare l’azoto presente nel terreno fornendo alla pianta in crescita un fertilizzante naturale. Sarebbe possibile in questo modo ridurre anche la necessità di fertilizzanti chimici.
I primi test in Marocco
Il rivestimento è già stato testato in diverse aziende agricole marocchine, dove il terreno arido e la siccità sono una sfida per l’agricoltura. I risultati, spiegano dal MIT, sono stati incoraggianti. Il vantaggio del rivestimento per semi è la sua semplicità. Se il valore sarà dimostrato sul campo, l’applicazione può essere realizzata in pochi minuti e anche in regioni remote senza l’ausilio di complicati macchinari. Si tratterebbe semplicemente di immergere i semi in un liquido per applicare il primo strato e successivamente “spruzzarli” per applicare il secondo strato. Un procedimento semplice per tutti gli agricoltori.
Rivestimento per semi: cosa accadrà in futuro
I materiali necessari al rivestimento per semi sono già disponibili e spesso utilizzati già nell'industria alimentare, afferma Benedetto Marelli, professore di ingegneria civile e ambientale al MIT. I materiali sarebbero anche completamente biodegradabili e alcuni dei composti stessi possono venire raccolti da rifiuti alimentari. L’idea è quella di ideare un sistema ad economia circolare, riutilizzando di continuo i propri scarti.
Il processo aggiunge ovviamente dei costi all’utilizzo dei semi. La sfida rimane nel costatare se i benefici dovuti al risparmio di acqua e fertilizzante superano i costi dovuto al rivestimento. I test iniziali sono stati condotti con successo su piante di fagioli, ma il sistema è sufficientemente semplice da essere applicabile a tutti i semi con le dovute modifiche.
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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