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Uccelli marini: le ondate di calore sono un pericolo mortale

Uccelli marini: le ondate di calore sono un pericolo mortale

Uno studio ha rivelato che le ondate di calore oceaniche sono in grado di provocare morie di massa tra gli uccelli marini di ogni specie.

Uno studio di recente pubblicato in Marine Ecology Progress Series ha mostrato che le ondate di calore oceaniche sono una minaccia mortale per gli uccelli marini. Queste sono, infatti, risultate collegate a eventi di morie di massa di dimensioni drammatiche, che si innescano anche a mesi di distanza dal fenomeno. Mentre le temperature delle acque salgono gli esperti temono ora per il futuro.

Uccelli marini: le ondate di calore sono un pericolo mortale
@envatoelements

Ondate di calore e uccelli marini 

A concentrarsi su quanto le ondate di calore marine possano essere pericolose per gli uccelli costieri ci ha pensato un team della Washington University. Basandosi sui dati raccolti dalla popolazione locale i ricercatori hanno analizzato gli spiaggiamenti verificatisi tra 1993 e 2021 tra le coste di Alaska e California. Hanno, quindi, cercato di collegarli alle variazioni di temperatura delle acque. 

Lo studio ha mostrato che a seguito di tre ondate di calore marine devastanti si sono verificati eventi di morie di massa importanti. L’effetto risulta, però, ritardato, dato che le morti sono state registrate 1-6 mesi e 10-16 mesi dopo il verificarsi dei fenomeni. I casi presi in considerazione sono stati oltre 90.000. L'indagine ha riguardato 106 specie di uccelli e 1.000 spiagge.

Perché gli uccelli marini non sopportano le ondate di calore? 

Lo studio ha evidenziato che le ondate di calore marine possono causare morie di massa tra gli uccelli per diverse ragioni. Essi si trovano, in primis, in cima alla catena alimentare dell’ecosistema e risentono in modo drammatico delle alterazioni degli equilibri trofici. Quando la temperatura delle acque aumenta molto e improvvisamente, quindi, le prede diminuiscono e il nutrimento per loro inizia a scarseggiare. 

Le alterazioni termiche possono favorire, poi, il boom di alghe dannose e il diffondersi di patogeni e malattie. In passato simili eventi, paragonati a violentissime tempeste, colpivano una volta a decennio e, nell’intervallo di tempo che intercorreva tra le ondate, l’ambiente aveva modo di recuperare. Oggi la frequenza di tali fenomeni sta aumentando in modo drammatico e il fatto che tra 2014 e 2019 si siano verificati cinque spot di morie di massa lo dimostra.

Uccelli marini e cambiamento climatico 

Gli scienziati hanno evidenziato che le ondate di calore marine sono destinate a diventare un problema enorme per gli uccelli. Quando gli eventi di moria di massa si verificano una volta ogni 10 anni essi provocano in media la morte di 250.000 esemplari di volatili. In uno scenario in cui le temperature continuano a salire il bilancio non potrà che peggiorare. 

Il fenomeno non deve essere, per altro, ritenuto esclusivo dell’Oceano Pacifico. Gli scienziati hanno, infatti, evidenziato che la problematica è globale e l’allerta deve essere particolarmente alta nel Mediterraneo. Qui le temperature delle acque sono aumentate di 0.5 °C per decennio negli ultimi 20 anni e le ondate di calore sono frequenti.

Le ondate di calore marine sono una minaccia per gli equilibri degli ecosistemi e gli uccelli non fanno eccezione. Alcune specie, fra cui spiccano berte, urie e pulcianelle di mare, sembrano più fragili di altre, ma la nuova ricerca mostra che la minaccia è generalizzata. Julia Parrish, coautrice, ha sottolineato che presto saremo di fronte a un nuovo oceano e che questo sarà irrimediabilmente più povero di volatili.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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