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Senza api? Il mondo finirebbe in quattro anni

Senza api? Il mondo finirebbe in quattro anni

Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Così diceva Albert Einstein, e sostiene anche il Center for Biological Diversity: ad oggi 350 specie sono a rischio estinzione negli USA.

La maggior parte delle persone non ama le api, le vede come un pericolo, qualcosa da cui stare alla larga perché «Attenzione che ti punge!». Poco importa se si ha di fronte una vespa, un bombo o un'ape vera e propria, la paura di essere punti rimane, così come la voglia di scappare o, se possibile, eliminarle. Questi insetti a strisce gialle e nere in realtà sono grandi amici dell'umanità, veri e propri anelli portanti della catena alimentare!

L'importanza dell'impollinazione

Partiamo innanzitutto dal loro ruolo: le api sono fondamentali per l'ecosistema globale poiché sono responsabili del ciclo di fioritura di ogni pianta (quindi anche frutta e verdura), regolandone la fecondazione e permettendo un'impollinazione rapida e sicura. In poche parole le api vanno a far visita ai fiori, dove prendono il nettare ammassando il polline nella loro peluria e trasferendolo poi in piccole strutture posizionate sulle zampe posteriori. Il polline viene così riportato al nido per sfamare le larve, ma il caso vuole che una parte di questa magica polverina rimanga attaccata alla peluria dell'insetto, che lo porta così da un fiore allo stigma di un altro fiore consentendo un'impollinazione incrociata.

Incredibile come senza questo semplice passaggio in breve tempo verrebbero a mancare elementi fondamentali per la nutrizione umana e animale. La produzione di mele, agrumi, mandorle, pomodori, soia, girasole e decine di altri vegetali dipende in parte o per intero dall'impollinazione: pensate, delle 100 colture che vanno a costituire il 90% della produzione mondiale di cibo, 71 di queste sono legate al lavoro di impollinazione delle api e, solo in Europa, ben 4 mila diverse colture crescono grazie alle api.

Non solo, anche gli allevamenti senza l'impollinazione avrebbero enormi conseguenze, in quanto verrebbe a mancare il foraggio per gli animali che si nutrono di erba medica e trifoglio, il che vorrebbe dire meno carne e meno latte e derivati per sfamare la popolazione mondiale.

Fattori che remano contro le api

In tutto ciò non ci sarebbero problemi, se non fosse che al giorno d'oggi i pesticidi prendono sempre più piede,l'urbanizzazione ha la meglio sugli habitat naturali, l'inquinamento e i cambiamenti climatici mettono a dura prova la sopravvivenza di interi ecosistemi, portando gravissime conseguenze anche sulle api, ça va sans dire.

Vi basti sapere che secondo il Center for Biological Diversity ad oggi circa 350 specie autoctone sono a rischio di estinzione negli USA, mentre ben più di 700 specie sono state dichiarate in declino. È a questo punto che bisogna prendere provvedimenti, sensibilizzare la popolazione e rendere tutti partecipi del problema che abbiamo di fronte. Già, perché tutti, nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa. Se vi state chiedendo cosa, tranquilli, nulla di eclatante, bastano tre semplici mosse:

1. Acquistare frutta e verdura biologica certificata che non preveda l'uso di pesticidi chimici, con un occhio di riguardo per i neonicotinoidi, insetticidi neurotossici derivanti dalla nicotina, i quali nel 2011 rappresentavano il 40% del mercato. Secondo diverse analisi scientifiche sarebbero dannosi per api, ma anche vermi, farfalle, plancton e piccoli uccelli.

2. Piantare alcuni fiori e piante amati dalle api come la lavanda, la calendula o il rosmarino, ma anche diversi fiori selvatici che farebbero una gran figura nel vostro giardino (se non sapete quali semi coltivare vi interesserà sapere che alcuni negozi biologici regalano bustine contenenti i cosiddetti «fiori amici delle api»).

3. Costruire, se si ha la possibilità, un rifugio per api selvatiche fatto di legno di quercia o faggio, dove queste possano trovare riparo (per i meno esperti o per più pigri, si trovano casette già fatte e finite in vendita online).

Grandi progetti per il futuro delle api

Ovviamente queste accortezze non basteranno a salvare dal rischio estinzione, ma non vi preoccupate, anche "dall'alto" si stanno occupando dell'emergenza api. Un esempio è l'Inghilterra che ha da poco riconosciuto un incentivo agli agricoltori che pianteranno fiori selvatici o, ancora meglio, il progetto del partenariato europeo che verrà istituito da apicoltori, scienziati e responsabili politici per la salvaguardia della salute delle api, il quale è stato stabilito proprio in questi giorni a Bruxelles in un grande incontro scientifico che si è tenuto durante la Bee Week (settimana sulle api e l'impollinazione) e che ha visto coinvolti delegati di organizzazioni scientifiche, ricercatori, gruppi di agricoltori e organismi dell'UE.

Per ora quindi potete dormire sogni tranquilli, c'è chi sta prendendo provvedimenti e non è il caso di creare inutili allarmismi o di gridare "alla fine del mondo", ma magari la prossima volta che un'ape disturberà i vostri picnic all'aperto, lasciatela vivere.

Fonti: efsa.europa.eu - ilfattoalimentare.it - biologicaldiversity.org


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Allegra Germani
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Allegra di nome e di fatto, ho 22 anni, studio Scienze Gastronomiche e non so ancora cosa fare della mia vita se non girare il mondo per riempirmi gli occhi e la bocca di cose buone.
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