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Robot agricoltori: il primo raccolto d’orzo senza esseri umani

Robot agricoltori: il primo raccolto d’orzo senza esseri umani

Un gruppo di ricercatori della Harper Adams University ha effettuato il primo raccolto da un campo seminato e curato interamente da macchine senza intervento umano.

La corsa senza freni all’automazione e all’intelligenza artificiale ha raccolto un altro successo, mettendo in campo una squadra di robot agricoltori. Ricercatori alla Harper Adams University in Inghilterra assieme all’azienda agricola Precision Decisions sono riusciti nell’intento di eliminare completamente l’intervento umano dal processo di semina, cura e raccolta per il loro campo di orzo nel nello Shropshire.

Agricoltura automatica

Nei 10.000 anni da quando gli esseri umani hanno adottato l’agricoltura è la prima volta che un campo agricolo produce un raccolto senza che un umano abbia nemmeno alzato un dito per prendersi cura delle piante. Tutto infatti, in questo esperimento, è stato affidato a macchine adattate appositamente allo scopo. L’esperimento, iniziato all’inizio di quest’anno, non ha nemmeno visto impiegati costosi macchinari fantascientifici.

Uno degli scopi era infatti dimostrare come fosse possibile arrivare all’agricoltura 100% automatizzata senza spese folli o macchinari improbabili. Agli sviluppatori sono bastati componenti fai-da-te e un briciolo d’ingegno. A rendere possibile il tutto è stato sufficiente un piccolo trattore aggiornato con un programma di guida automatica, un software in grado di organizzare la semina, un piccolo robot per il controllo della qualità e salute del suolo, un drone per monitorare la crescita e fungere da spaventapasseri e infine una mietitrebbia vecchia di 25 anni ma aggiornata con uno speciale programma per la raccolta. Il tutto senza che un solo essere umano mettesse mai piede sul campo.

Piccolo è meglio

Il progetto si chiama Hands Free Hectare e si è curato di ogni singolo aspetto, dalla semina alla raccolta, in modo completamente automatizzato e con una spesa inferiore alle 200.000 sterline, concentrata nella creazione di robot agricoltori. «Il progetto era finalizzato a dimostrare come non esiste alcuna ragione tecnologica per cui un campo non possa oggi essere coltivato senza intervento umano diretto» ha detto Martin Abell ricercatore meccatronico per Precision Decisions «L’abbiamo dimostrato pienamente provando che esistono nuove opportunità per l’agricoltura»

L’idea di fondo del progetto è che «piccolo è meglio» e che l’utilizzo di macchinari agricoli di dimensioni ridotte possa migliorare la qualità del suolo e la salute delle piante. «C’è stata una grande attenzione negli ultimi anni nel rendere l’agricoltura più precisa» ha spiegato Jonathan Gill del team di ricerca «ma i macchinari in uso oggi non sono compatibili con questo metodo di lavoro e anzi sono così pesanti da danneggiare il suolo». Secondo i ricercatori, se i macchinari utilizzati fossero di dimensioni inferiori, sarebbe possibile una mappatura più precisa ed una agricoltura di precisione totalmente robotizzata.

Birra robotica

L’ettaro coltivato interamente da robot ha prodotto circa 4,5 tonnellate d’orzo, poco meno dei 5 previsti dal team a inizio esperimento. I ricercatori inglesi si stanno già preparando a testare nuovamente la tecnologia per il prossimo raccolto invernale. Nel frattempo l’orzo mietuto nell’ultimo raccolto verrà utilizzato per la produzione di una speciale birra dal marchio Hands Free Hectare.

Fonti: bbc.co.uk – digitaltrends.com – handsfreehectare.com


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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