Chiedersi quanti oceani ci sono sulla Terra è lecito dato che la classificazione è stata aggiornata nel 2021 con l’aggiunta di un nuovo oceano.
Se sentite parlare di cinque oceani ma vi ricordate che a scuola vi hanno insegnato che sono quattro, tranquilli, non è un errore e neppure siete voi che vi ricordate male. Semplicemente dal 2021 le cartine geografiche sono state aggiornate dai cartografi di National Geographic. Ecco dunque quanti oceani ci sono adesso sul Pianeta e perché si è sentita la necessità di identificarne un altro.
Quanti oceani ci sono e quali sono?
Sin dall’epoca delle grandi esplorazioni, gli oceani individuati sulla Terra sono sempre stati quattro: l’Oceano Atlantico, l’Oceano Pacifico, l’Oceano Indiano e l’Oceano Artico. Se però cercate in internet quanti oceani ci sono, la risposta sarà cinque e non più quattro. Dall’8 giugno 2021, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, è stato designato un nuovo oceano, l’Oceano Merdionale. Si tratta di quella porzione di oceano Pacifico che bagna l’Antartide, il continente situato nell’emisfero australe nella zona circostante il Polo Sud. La motivazione per cui i cartografi di National Geographic hanno ritenuto necessario rinominare questa parte di oceano Pacifico risiede nelle caratteristiche peculiari di queste acque.
La corrente circumpolare antartica
L’Oceano Meridionale è definito dalla corrente circumpolare antartica che, secondo gli esperti, si è formata circa 34 milioni di anni fa. Questa corrente, che scorre da ovest a est intorno all’Antartide, si sviluppò quando l’Antartide si staccò dal Sudamerica. All’interno della corrente l’acqua è un po’ meno salata rispetto agli altri oceani ed è anche un po’ più fredda. La corrente circumpolare antartica, che è alimentata dalle acque degli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano, trasporta una massa d’acqua superiore rispetto ad altre correnti oceaniche perché si estende dal fondo dell’oceano alla superficie.
Il Grande Nastro Trasportatore
Da tempo gli scienziati consideravano l’Oceano Meridionale un oceano a sé con caratteristiche uniche. In effetti questo oceano ha una caratteristica distintiva, ovvero trasporta il calore in tutto il pianeta. Per questa sua peculiarità la corrente circumpolare antartica è nota anche come Grande Nastro Trasportatore. Inoltre, questa corrente oceanica trasporta grandi quantità di carbonio in profondità, contribuendo in maniera decisiva a catturare una buona parte delle emissioni derivanti dall’attività umana. Ciò significa che la corrente circumpolare antartica ha un impatto molto importante sul clima terrestre.
Il cambiamento climatico
Se finora il fatto di fungere da grande nastro trasportatore che distribuisce il calore su tutto il pianeta poteva essere considerato un fattore positivo, ora gli scienziati stanno studiando per capire se il cambiamento climatico possa avere una ripercussione anche sull’Oceano Meridionale, rischiando di alterare gli equilibri dell’intero Pianeta. Ciò che è stato riscontrato finora è che il ghiaccio polare si è sciolto proprio in corrispondenza delle zone in cui la corrente circumpolare antartica è più vicina alla costa.
Un habitat unico al mondo
L’Oceano Meridionale rappresenta un habitat in cui dimorano diverse migliaia di specie che si trovano solo qui, come determinati tipi di balene, pinguini e foche. Ci sono poi alcune specie, come le megattere, che si cibano del krill che trovano al largo dell’Antartide, per poi migrare altrove, ad esempio in America centrale o del Sud. Lo stesso accade per alcuni uccelli migratori. È questo uno dei motivi per cui nel 1982 è stata regolamentata la pesca industriale nella zona. Proprio al largo dell’Antartide nel mare di Ross, si trova la più grande area marina protetta al mondo. Diverse organizzazioni e nazioni in tutto il mondo stanno chiedendo che altre zone dell’Antartide vengano messe sotto tutela proprio per limitare la pesca e ridurre le ripercussioni di questa attività sull’intero ecosistema antartico e, come conseguenza, su quello mondiale.