Quali sono le migliori spezie mediterranee?

Le spezie utilizzate nella cucina italiana sono circa una trentina, ma se ne conoscono certamente molte di più. Il loro impiego è conosciuto già nell’Antico Testamento e negli antichi testi cinesi, si è consolidato in periodo medioevale e sono arrivate sino a noi come un bagaglio di tradizione culinaria colta e preziosissima. Indispensabili a esaltare il gusto delle pietanze, in Italia si utilizzano chiaramente spezie mediterranee, cioè tipiche del nostro territorio, come peperoncino, alloro, ginepro o zafferano, tra le altre.
E nel corso dei secoli hanno trovato felice asilo anche molte droghe di origine asiatica. In primis c’è il pepe, ma anche la cannella, lo zenzero, la noce moscata o la curcuma, etc.

Spezie e aromi in cucina
Spezie, erbe aromatiche, agli e cipolle sono ingredienti di origine vegetale, indispensabili in ogni cucina del mondo.
Servono per insaporire ed esaltare le pietanze e le bevande che amiamo, sono ricchi di micronutrienti per l’organismo - le spezie, infatti, trovano impiego anche al di fuori della sfera alimentare - e permettono di ridurre l’utilizzo di sale marino in cucina, a paragone meno salutare.
La differenza tra spezie ed erbe aromatiche
Le spezie si ottengono dall’essiccazione di diverse parti della pianta aromatica. Sono considerate spezie i semi, i frutti, le radici e i rizomi, le bacche, i germogli e i pistilli. Non si considerano le foglie della pianta che, invece, rientrano nella categoria di erbe aromatiche. Queste ultime, generalmente, sono piante spontanee o coltivate di cui si utilizzano principalmente le foglie, fresche o essiccate.
Non mancano poi esempi di piante così generose da potersi catalogare sia come spezia che come erba aromatica. Della pianta di coriandolo, per dirne una, si utilizzano sia le foglie fresche, come per le erbe aromatiche, sia i suoi semi, popolari come spezia.
Spezie mediterranee, quali sono
Già durante l’Impero Romano il commercio di spezie era quasi interamente nelle mani dei mercanti arabi. Fu solo intorno al 1500 che gli europei dimostrarono di volersi liberare da questo monopolio e cercarono di farsi strada nelle rotte verso l’India. Ma la più grande e capillare diffusione arrivò solo con l’industria alimentare. Insomma, sin da subito le spezie hanno viaggiato facendosi conoscere per il mondo e oggi sono integrate praticamente in ogni tipo di cucina.
Anche in Italia conosciamo una lunga tradizione di erbe aromatiche e spezie tipicamente mediterranee, ma anche esotiche. Noce moscata e pepe nero, ma anche zenzero, coriandolo, cumino e più recentemente la curcuma, sono entrati a pieno diritto in molte nostre ricette. Il pepe nero, anzi, è sicuramente la spezia più utilizzata nella cucina italiana. Più tipiche del nostro territorio sono, invece, spezie come il ginepro, lo zafferano, l’anice e i semi di finocchietto selvatico o erbe come basilico, rosmarino, timo e salvia.
