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Qual è l'origine della tradizione del presepe?

Qual è l'origine della tradizione del presepe?

Da rappresentazione religiosa della nascita di Gesù a opera vivente, ecco qual è l’origine della tradizione del presepe

Rappresentare la nascita di Gesù è una pratica religiosa antichissima e comunemente si fa risalire a un’iniziativa di San Francesco d’Assisi che, nel Natale del 1223, nel paesino di Greccio, ne allestì una prima rudimentale versione. La vera origine della tradizione del presepe ha in realtà una trama più complessa e incredibilmente se ne trova traccia ancor prima del Cristianesimo stesso.

origine tradizione presepe
Foto: Al Elmes @Unsplash

Il presepe prima di Gesù: il culto dei Lari

Storia insegna che già nell’antica Roma la tradizione di allestire gli ambienti domestici con piccole statue, e nel periodo di fine dicembre, era una pratica molto comune. In questo modo si omaggiavano i Lari.

Secondo il culto pagano durante le notti dei Saturnali gli spiriti degli antenati, e protettori della famiglia, tornavano a essere più vicini ai loro cari. Si credeva che i defunti tornassero a soggiornare nelle loro case fino alla fine delle feste quando, di fronte al focolare, ci si scambiavano i doni alla presenza dei Lari, cioè le statuette che li rappresentavano.

I Lari, che per l’occasione venivano lustrati e ridipinti, solitamente rappresentavano figure archetipiche, come quella del saggio, del folle o della madre, personaggi rintracciabili anche nei presepi contemporanei.

L’origine del presepe: quando inizia la tradizione

Secondo gli storici il culto dei Lari era usanza molto radicata tra i romani e per questo fu dura a scomparire. Sembra piuttosto che si fuse gradualmente con le tradizioni cristiane. E infatti, prima che San Francesco chiedesse l’autorizzazione per una speciale liturgia all’aperto, di fatto inaugurando la tradizione del presepe, la messa della notte di Natale veniva celebrata in Chiesa, ponendo al centro dell’altare una tavola dipinta o piccole statue raffiguranti la scena della natività di Cristo.

Il primo presepe allestito da San Francesco, invece, era in una vera grotta nei pressi boschi del paesino di Greccio. Nella mangiatoia c’erano solo il bue, l’asinello e del fieno, di fianco a loro San Francesco ad attendere i fedeli.

La rappresentazione era molto scarna, ma l’idea del Santo era quella di attirare sul posto i devoti incuriositi per raccontare loro la storia della nascita di Gesù, facendola conoscere anche a quanti non avrebbero potuto leggerla sui libri. Così, la grandezza di San Francesco e l’interesse per le sue gesta resero possibile la diffusione del presepe nel mondo.

San Francesco contro le crociate: l'omelia di Natale

Tommaso da Celano, autore dell’unico racconto scritto su quella notte di Natale del 1223, racconta che l’importanza di quell’evento fu enorme.

Il Santo non solo aveva per primo avuto l’idea di rappresentare la natività fuori dalle mura della Chiesa avvicinandosi ancora una volta ai fedeli. Quella notte Francesco, attraverso il racconto della nascita, aveva anche pronunciato parole di denuncia molto forti. Prendendo in prestito l’interpretazione simbolica agostiniana del bue e dell’asinello come ebrei e pagani, e del fieno come simbolo di Cristo, San Francesco tenne in realtà un’omelia contro le crociate e la guerra, affermando al contrario la necessità di pace e tolleranza tra le religioni.

L’autore racconta che la predica fu talmente coinvolgente e il messaggio così forte che alcuni fedeli giurarono di aver visto comparire un bambino nella mangiatoria.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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