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Plastica nelle rocce: ha inizio una nuova era

Plastica nelle rocce: ha inizio una nuova era

La plastica è entrata nelle rocce. La materia creata dall’uomo si sta diffondendo nell’ambiente a un livello prima inimmaginabile.

Che il passaggio dell’uomo avrebbe definitivamente ridisegnato le sorti del mondo era chiaro già tempo. Quello che però non si sarebbe mai pensato è che le tracce della nostra «evoluzione» avrebbero modificato non solo l’aspetto del territorio, ma anche quello geologico. Già, perché gli studi intrapresi nel 2016 dal biologo Ignacio Gestoso e confermati nel 2019 hanno evidenziato come le plastiche siano entrate a far parte del ciclo delle rocce.

Plasticrust: il nuovo inquinamento da plastica nelle rocce

Era il 2016 quando, per la prima volta, Ignacio Gestoso, individua sulle rocce dell’Isola di Madeira della strane conformazioni dai colori brillanti. Non capendo cosa fossero, inviò dei campioni per delle analisi ed emerse una sconcertante verità. Quella specie di muschio sintetico altro non era che polietilene, una plastica comune utilizzata negli imballaggi monouso e nei contenitori per alimenti. Nata dal continuo infrangersi delle onde sulle rocce, il plasticrust (così venne ribattezzato) è diventato parte integrante delle rocce stesse. Immaginando che la situazione fosse temporanea, Gestoso fece ritorno sull’isola l’anno seguente e scoprì che oltre il 10% delle rocce ne era ricoperta.

Il plasticrust, ossia la plastica, si sta gradualmente sostituendo alla incrostazioni biologiche sulle rocce. I primi a farne le spese sono gli animali marini, in particolari quelli che vivono e si alimentano sulle conformazioni rocciose, come i cirripedi e le lumache di mare. Se per i pesci e altri animali si sono già avute diverse dimostrazioni dei danni che l’inquinamento da plastica può causare, per questi organismi più piccoli ancora non sono stati condotti studi approfonditi. Di certo però, entrando nella catena alimentare non solo dell’uomo ma anche di animali più grandi, contribuisce alla diffusione del problema legato alle microplastiche.

È così quindi che l’antropocene, una nuova era geologica segnata dal passaggio dell’uomo e ancora non citata nei libri di storia, ha avuto inizio. Secondo i geologi e gli altri esperti non sarà per niente tranquilla: accanto a modificazioni senza ritorno, come la plastica nelle rocce, si assisterà ad un aumento delle temperature, con conseguente scioglimento dei ghiacciai, a una concentrazione sempre maggiore di anidride carbonica e a un crescente consumo di acqua, che intaccherà le riserve idriche del pianeta.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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