Pesci robot per salvare l'ambiente: combatteranno le specie invasive

Un esercito di pesci robot per salvare l'ambiente dalle specie invasive, è questo il piano messo a punto dalla New York University e l’University of Western Australia. Il modo in cui funzionerà è molto interessante: la forma di questi pesci robot mimerà quella dei predatori naturali della specie invasiva, spaventandole a morte.

Pesci robot amici dell’ambiente

Il nemico, nel caso di questo esperimento condotto dalle due università, è la gambusia, un piccolo pesce d’acqua dolce originario del Golfo del Messico che, nonostante l’apparenza innocua, è tra le 100 specie invasive più pericolose del mondo. È così pericoloso perché ha pochi predatori naturali, soprattutto quando riesce a invadere nuovi habitat: in questo caso è in grado di riprodursi ad una velocità impressionante, togliendo risorse all’ecosistema conquistato.

Per risolvere questo problema gli scienziati hanno pensato ad una insolita soluzione: costruire dei pesci robot che mimino l’aspetto e i comportamenti del predatore naturale della gambusia. A condurre i primi esperimenti è stato Maurizio Porfiri, un ingegnere italiano impegnato alla New York University, che ha messo a punto i primi prototipi assieme ad un team di collaboratori. In particolare gli esperti si sono ispirati al persico trota, in grado di predare la gambusia.

Con il loro aspetto e le loro movenze questi pesci robot riescono a spaventare la specie invasiva, costringendola ad avere risposte di stress: questa operazione riesce a diminuire le scorte di energia della gambusia, sul lungo periodo, ne diminuisce la velocità di riproduzione, limitandone l’impatto sull’ambiente. Maurizio Porfiri ha condotto diversi esperimenti valutando le reazioni di pesci reali alle prese con i pesci robot, e i risultati ottenuti finora sembrano molto promettenti.