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Il nuovo orto marziano nell'Oman è italiano

Il nuovo orto marziano nell'Oman è italiano

Il nuovo orto marziano italiano costruito nell'Oman servirà ai ricercatori per sperimentare le condizioni di lavoro che i nostri futuri esploratori troveranno sul pianeta rosso. Ecco cosa sta succedendo.

Un nuovo orto marziano sta venendo testato nell'Oman ed è italiano, almeno per larga parte. Si tratta tecnicamente della missione Amadee-18 che sfrutta il deserto di questo paese per le sue numerose similitudine con il pianeta rosso. Fino al 28 Febbraio 5 ricercatori, vestiti da veri astronauti, condurranno tutta una serie di esperimenti, 15 per la precisione, in modo da testare strumenti e procedure. Tutto questo made in Italy.

Orto marziano made in Italy

L’orto ipertecnologico è stato progettato e costruito da Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie - assieme all’Agenzia Spaziale Italiana e l’Università degli Studi di Milano, unendo gli sforzi HortExtreme. A coordinare la missione Amadee-18 ci penserà l'Austrian Space Forum, che terrà d’occhio assieme al centro di controllo Enea un orto di 4 metri quadri con 4 specie di microverdure, tutte in grado di compiere il loro intero ciclo vitale in 15 giorni. Non proprio le patate di The Martian insomma, qui c’è un po’ più di scienza dietro, anche perché il sistema adotta la tecnica idroponica: non ci sarà nemmeno bisogno della terra.

Ci saranno radicchio e cavolo rosso, ma tutte sono state selezionate per dare il massimo apporto nutrizionale agli astronauti. «Si tratta di temi cruciali per le missioni finalizzate all’esplorazione umana - ha spiegato Gabriele Mascetti, responsabile dell’Unità Volo Umano e Microgravità dell’Agenzia Spaziale Italiana - con un enorme potenziale di trasferimento a terra delle conoscenze per la risoluzione di problematiche quali la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica».

Tutti i parametri degli esperimenti verranno attentamente registrati in modo da verificare tutte le variabili, dal consumo energetico all’umidità fino al peso dei vegetali prodotti. Tutto l’ambiente è protetto da una speciale tenda gonfiabile, in grado di resistere ai forti venti marziani. Esplorare Marte non sarà semplice, ma fa emozionare sapere che l’Italia contribuirà alla dieta dei futuri esploratori del pianeta rosso. E lascia ancora più esterrefatti l’idea che con tutta la mole di problemi da affrontare, una cosa che diamo così per scontato come il cibo possa racchiudere un tale livello di tecnologia.


REDAZIONE
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