Nuvole artificiali: la scienza in soccorso della Grande Barriera Corallina

La Grande Barriera Corallina è ormai a rischio. Il riscaldamento globale costituisce una minaccia costante e, per dare a questo straordinario ecosistema più tempo, alcuni scienziati hanno deciso di puntare sulle nuvole artificiali. I primi esperimenti hanno dato risultati sorprendenti e mentre la comunità scientifica si mostra divisa, intervenire sulle emissioni rimane la priorità.

In soccorso della Grande Barriera Corallina:
Le nuvole artificiali rappresentano l’ultima risorsa impiegata dalla scienza per salvare la Grande Barriera Corallina. Essa ospita più di 600 specie di coralli e fornisce lavoro a 64.000 persone. Dal 1995 al 2017 ha perso, però, metà dei coralli e gli eventi di sbiancamento si sono moltiplicati. A causa del riscaldamento globale i coralli espellono le alghe con cui vivono in simbiosi e muoiono perdendo il loro caratteristico colore. Nel 2018 il governo australiano ha destinato più di 4.000.000 $ alla ricerca di strategie di adattamento. Delle 160 idee proposte 43 sono state ritenute idonee e le nuvole artificiali rientrano tra queste.
Le nuvole artificiali:
Attraverso le nuvole artificiali alcuni scienziati australiani sperano di poter salvare la Grande Barriera Corallina. L’obiettivo è schiarire le nubi perché riflettano più radiazioni solari. Ciò dovrebbe fornire ombra alla Grande Barriera Corallina e abbassare la temperatura dell’oceano. Per farlo gli esperti hanno utilizzato una turbina ad alta pressione, installata su un natante. Gli ugelli spruzzavano milioni di nano-cristalli di sale marino nell’aria perché potessero mescolarsi ai bassi strati delle nubi e renderle più chiare. I primi esperimenti, effettuati a marzo 2020, hanno mostrato un’efficacia superiore a quella prevista dai modelli. Daniel Harrison, a capo della ricerca, è ottimista, ma ha specificato che la strada è ancora lunga.
Scienza e nuvole artificiali:
Gli sviluppi sulle nuvole artificiali hanno suscitato contrasti. Molti temono che l’Australia stia fornendo un pericoloso precedente nell’ambito della geoingegneria. Janos Pasztor a capo di Carnegie Climate Governance Initiative ha affermato che simili progetti dovrebbero seguire un coerente dialogo internazionale. Harrison ha ribattuto definendo il proprio lavoro estraneo alla geoingegneria e specificando che le autorità competenti vengono regolarmente consultate. La paura è, poi, che i progressi offrano un pretesto per rallentare la decarbonizzazione in un Paese in cui la situazione è già critica. Solo un approccio ampio può, tuttavia, garantire la salvaguardia della Grande Barriera Corallina e la collaborazione tra scienza, ingegneria e politica è la chiave.
Le nuvole artificiali mostrano ancora una volta le grandi potenzialità della scienza. Salvare la Grande Barriera Corallina risulta una priorità e, anche se tale ecosistema è destinato a cambiare, nessun mezzo deve essere trascurato. Le nubi sono spesso note per la loro capacità di oscurare il cielo. Ora sappiamo che il loro potere di schiarirlo è forse più importante.
