“Natura è ciò che vediamo”, la bellissima poesia di Emily Dickinson
“Natura è ciò che vediamo” è una poesia che potrebbe fare da manifesto dello stile e del pensiero di Emily Dickinson. Nel componimento, nella versione originale quasi sprovvisto di punteggiatura, infatti, l’autrice trasporta con delicatezza il lettore in un paesaggio incontaminato, di cui esalta armonia e tranquillità. Ogni elemento assume un valore unico, mentre la contemplazione diventa il mezzo per conoscere se stessi e il mondo.
“Natura è ciò che vediamo” di Emily Dickinson: il testo della poesia
Natura è tutto ciò che noi vediamo:
il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo,
l’eclissi, il calabrone.
O meglio, la natura è il paradiso. Natura è tutto ciò che noi udiamo:
il bobolink, il mare, il tuono, il grillo.
O meglio, la natura è armonia.
Natura è tutto quello che sappiamo
senza avere la capacità di dirlo,
tanto impotente è la nostra sapienza
a confronto della sua semplicità.
La bellezza nella poesia “Natura è ciò che vediamo” di Emily Dickinson
Con la poesia “Natura è ciò che vediamo” Emily Dickinson ci ricorda che il mondo che ci circonda è fatto da una moltitudine di elementi che convivono in peretta armonia. Protagoniste del componimento sono, allora, le sensazioni che permettono a chi voglia dar loro retta di percepire il mondo in tutta la sua bellezza.
A ciò che si svela grazie alla vista si affiancano i suoni, in una sorta di sinfonia, e, infine, a fare da risultato di tutto il lavoro di contemplazione, i pensieri e le conoscenze. La semplicità è il filo conduttore e si trasforma nell’aspetto più difficile da conoscere. L’essere umano, ormai abituato a vivere di artifici, viene invitato a cogliere l’autenticità che la natura restituisce e a tenerla per sé, dato che le parole non si rivelano abbastanza potenti da descriverla.
La natura come fonte di ispirazione nella poesia di Emily Dickinson
La poesia “Natura è ciò che vediamo” ci ricorda che paesaggio ed elementi del mondo che ci circonda hanno nelle opere di Emily Dickinson un ruolo di rilievo. L’autrice, vissuta per lungo tempo in isolamento, trasforma i paesaggi in fonte di ispirazione. La natura, spesso contemplata dalla finestra, diventa luogo in cui immergersi spiritualmente e sito privilegiato di meditazione e indagine del reale.
Fiori, alberi, erba, uccelli e persino calabroni si dimostrano per la poetessa molto più accoglienti degli altri membri del genere umano, nonché fedeli compagni attraverso cui mettere a tacere il senso di solitudine. La natura fa, quasi, da saggia consigliera e attraverso essa Emily Dickinson riesce a dar voce ai più intimi sentimenti umani.
“Natura è ciò che vediamo” è una poesia di straordinaria profondità e la mancanza di regole stilistiche precise permette ai versi di risultare ancora più autentici. La pace che la scrittrice trova nell’ambiente acquista, poi, ancora più valore alla luce della sua biografia. La poetessa non ha, infatti, mai conosciuto il successo, arrivato solo postumo, e ha vissuto senza riconoscersi nella società contemporanea.
