L’utilizzo dell’agrifoglio in occasione delle feste ha una storia antica che inizia con i Celti e arriva fino a noi.
L’uomo è un animale che si circonda di simboli. L’agrifoglio è, forse, uno di quelli più caratteristici del Natale. La pianta, tuttavia, può vantare una lunga storia in qualità di simbolo che va ben oltre la festività cristiana di dicembre. Infatti, le bacche e le foglie di questa pianta sono state largamente utilizzate dalle tribù celtiche durante i loro riti.
L’agrifoglio
L’agrifoglio è una specie vegetale interessante non solo per il suo impiego nel corso della storia, ma anche per le sue caratteristiche. L’agrifoglio (Ilex aghifolium) appartiene alla famiglia delle Aquifoliaceae ed è un arbusto sempreverde dalla chioma piramidale. La corteccia è liscia e grigia, mentre i rami sono verdastri. La pianta può crescere anche fino a 10 metri di altezza.
Gli elementi dell’agrifoglio che catturano subito l’attenzione sono le foglie e le bacche. Le foglie sono caratterizzate dai bordi pungenti. Tuttavia, non tutte le foglie sono appuntite. Infatti, la pianta ha evoluto un meccanismo di autodifesa e solo le foglie più basse sono dotate di punte acuminate per tenere alla larga eventuali animali. Le bacche rosse, invece, sono tossiche per l’uomo, mentre sono apprezzate dagli uccelli.
La storia dell’agrifoglio: i riti pagani
L’agrifoglio, si sa, è una pianta ampiamente utilizzata per decorare le case in occasione delle festività natalizie. Nel corso della storia, però, questa pianta era ritenuta magica. Per questo motivo, l’agrifoglio era utilizzato anche per eseguire dei riti pagani e per tenere lontano gli spiriti maligni. Anche i Celti erano soliti decorare le abitazioni con l’agrifoglio proprio per scacciare i demoni e per proteggere la famiglia.
Inoltre, la storia ci insegna che l’agrifoglio era associato alle feste legate al solstizio d’inverno. I Celti vedevano in questo periodo dell’anno un momento di rinascita. Infatti, le ore di luce del giorno iniziano ad aumentare e, piano piano, ci si allontana dall’inverno. Anche l’agrifoglio diventa quindi un simbolo di rinascita. Ad esempio, alle bacche rosse era associata la fertilità durante i mesi più freddi dell’anno.
La storia dell’agrifoglio: l’avvento del cristianesimo
La diffusione del cristianesimo ha avuto delle ripercussioni anche sulla storia dell’agrifoglio. La nuova religione si appropriò delle feste pagane attribuendone nuovi significati. Ad esempio, il Natale coincide con l’antica celebrazione della rinascita dopo l’inverno. Un processo simile avvenne anche per i simboli utilizzati dai pagani, come l’agrifoglio.
Per i cristiani, l’agrifoglio non era più solo una pianta in grado di scacciare i demoni e di portare fortuna. Infatti, alle foglie e alle bacche dell’agrifoglio vennero attribuiti dei significati religiosi. Le foglie appuntite erano un richiamo alla corona di spine posta in capo a Cristo, mentre le bacche rosse alludevano al sangue versato da Gesù.
L’agrifoglio diventa protetto
La storia dell’agrifoglio mostra come questa pianta sia stata ampiamente utilizzata dall’uomo. La nostra specie è rimasta affascinata dall’agrifoglio e, in passato, ha fatto razzia delle sue foglie e delle sue bacche per decorare le abitazioni e per compiere riti. Ora, l’agrifoglio è inserito nella lista delle specie protette e la legge L.R. n.61 del 1974 ne vieta la raccolta.