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Insetti da mangiare, l’Europa dà l’ok al consumo del grillo come alimento

Insetti da mangiare, l’Europa dà l’ok al consumo del grillo come alimento

In particolare si parla del grillo domestico. Potrà essere commercializzato congelato, essiccato o in polvere, ma pure come ingrediente di altri prodotti

Nel menù degli insetti commestibili in Europa ora entra anche il grillo. La Commissione europea ha infatti approvato la sua commercializzazione come alimento negli Stati dell’Unione europea. Si tratta del terzo tipo di insetto che riceve il via libera nel vecchio continente. L’ok al grillo come prodotto alimentare arriva dopo un processo di valutazione durato tre anni al termine del quale è stato considerato sicuro per il consumo umano. La notizia dimostra come gli insetti siano sempre più considerati come fonte alternativa di proteine, soprattutto al posto della carne.

L’Europa ha dato l’ok al consumo del grillo domestico come alimento negli Stati membri

Il grillo domestico nel piatto

Nello specifico, è il grillo domestico (nome scientifico: Acheta domesticus) la specie che ha ricevuto l’approvazione della Commissione europea all’immissione in commercio come prodotto alimentare. Si potrà trovare intero, in questo caso congelato, essiccato oppure in forma di polvere, una specie di farina da integrare nella preparazione di cibi e piatti. Ma sarà anche utilizzabile come ingrediente per la produzione di altri prodotti: pane, biscotti, barrette ai cereali, pasta, zuppe, alternative alla carne, piatti vegetariani, bevande simili alla birra e molto altro ancora.

L'Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha valutato il consumo del grillo domestico sicuro dopo aver ricevuto una richiesta al suo uso da parte di un’azienda. Dopodiché, l'autorizzazione al commercio ha avuto il sostegno degli Stati membri lo scorso 8 dicembre nel comitato apposito.

Novel food

Come i suoi predecessori, anche il grillo è stato inserito nella lista del “novel food”. In questa categoria rientrano i nuovi alimenti e ingredienti che non venivano consumati abitualmente in Europa prima dell’entrata in vigore del Primo Regolamento sui nuovi prodotti alimentari del 15 maggio 1997. È il terzo insetto autorizzato come cibo per gli esseri umani dalla Commissione europea, dopo la locusta migratoria, e la tarma della farina (Tenebrio Molitor). L'Efsa sta valutando ulteriori nove richieste di autorizzazione alla commercializzazione che riguardano insetti. I prodotti contenenti grilli saranno etichettati in modo appropriato, anche per evitare reazioni allergiche.

Gli allevamenti di insetti

Quando si parla di insetti da mangiare, non si intende la possibilità di mettere nel piatto qualsiasi esemplare voli o saltelli nel nostro giardino. L’allevamento di insetti viene effettuato in strutture chiuse e pulite in cui vengono attentamente monitorati tutti i parametri più importanti, come l’umidità, la ventilazione, l’acqua e la temperatura.

In base alle specie di insetto e alle loro caratteristiche biologiche, i processi di allevamento e trattamento possono cambiare. La cornice regolatoria dell’Ue, come in tutti i sistemi alimentari, consente la creazione di prodotti sicuri e di qualità”, ha detto alla rivista FoodIngredientsFirst Alice Grassi, communication manager di International Platform of Insects for Food and Feed (Ipiff).

Proteine alternative e sostenibili

L’idea di inserire nella propria dieta grilli domestici e altri insetti potrebbe non piacere a molte persone. Tuttavia, sono presi in seria considerazione dalla strategia Farm to Fork, il piano della Commissione Ue per rendere il sistema alimentare del vecchio continente più sostenibile. Questi animali sono infatti ricchissimi di proteine, fatto che li rende potenzialmente una valida fonte alternativa alla carne. Ma è importante anche il loro apporto di vitamine, minerali, fibre e acidi grassi essenziali.

Pure sul piano dell’impatto ambientale presentano dei vantaggi. La quantità di terre richiesta per l’allevamento di insetti è di molto inferiore a quella necessaria al bestiame. Lo stesso vale per acqua ed energia, nonché per le emissioni di metano e carbonio che deriva dall'attività. I grilli, ad esempio, producono l’80 per cento di metano in meno rispetto alle mucche. Insomma, i punti a favore degli insetti sono molti. Ma per vederli con maggiore frequenza nei piatti degli europei bisognerà eliminare la forte diffidenza che ancora li circonda.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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