La natura aiuta a stare meglio
I ricercatori sono partiti da un altro studio che, ancora una volta, ha mostrato come stare a contatto con l’ambiente naturale migliori la salute mentale.
Parchi, giardini, anche sui tetti, e spazi verdi in genere, compresi quelli lungo le strade, portano molti benefici, come la riduzione dell’inquinamento dell’aria, addirittura l'abbassamento del tasso di criminalità, nonché appunto il miglioramento della salute fisica e mentale.
E’ però possibile beneficiare di quest’ultimo effetto anche al chiuso, ad esempio in un ufficio o in un edificio senza alcun affaccio su di un’area verde? Secondo i ricercatori australiani si.
Questi ultimi, infatti, hanno aggiunto in ambienti già arredati ed utilizzati piante vere, ad esempio appese in un corridoio, ed hanno rilevato che i comportamenti e l’umore delle persone che vivono tali spazi sono mutati.
Delle circa cento persone coinvolte molte di loro durante l’esperimento cambiavano persino il percorso all’interno dell’edificio pur di passare vicino alle nuove piante d’appartamento installate e il 40% di tali soggetti ha dichiarato che il loro stato d'animo e le loro emozioni sono migliorate proprio grazie alla presenza delle piante.
In generale le persone che hanno partecipato alla ricerca si sono sentite più rilassate, più in contatto con sé stesse e con l’ambiente circostante, nonché hanno trovato più piacevole lavorare. Transitare vicino alle piante, infatti, li rendeva più sorridenti, senza ansia e pensieri negativi, nonché proprio fortemente attratti dalle piante che non riuscivano a non guardare.
Dalle piante agli schermi
Il passaggio successivo per i ricercatori è stato però sostituire le piante vere con immagini e schermi raffiguranti le stesse piante, nel mentre tolte da corridoi e spazi comuni.
E’ emerso che le persone fornivano sostanzialmente le stesse risposte.
Lo studio australiano, perciò, ipotizza che anche solo la visione di immagini digitali della natura possa essere sufficiente ad innescare sensazioni di piacere ed armoniose; e ciò nonostante le persone coinvolte si fermassero di più e più spesso vicino alla piante vere rispetto agli schermi, probabilmente per soddisfare altri sensi, quali tatto, olfatto e persino udito.