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Il vino in fondo al mare: l’originale cantina in Croazia

Il vino in fondo al mare: l’originale cantina in Croazia

A Drače, vicino a Dubrovnik, un'azienda fa invecchiare i suoi vini nell'Adriatico e propone immersioni alla scoperta delle anfore che li custodiscono

Visitare una cantina vinicola in fondo al mare. L’originale proposta per gli amanti dell’enoturismo arriva dalla Croazia. A Drače, località marittima sulla penisola di Pelješac a un’ora di auto da Dubrovnik, l’azienda Edivo Vina propone ai visitatori delle immersioni attorno alle gabbie sott’acqua nelle quale fa invecchiare le bottiglie dei suoi vini.

Vino cantina mare

Una tendenza sempre più diffusa

L’affinamento sul fondo del mare del vino è una tendenza che a preso sempre più piede negli ultimi anni tra gli operatori del settore vitivinicolo, Italia compresa. L’oscurità e le temperature dei fondali secondo alcuni esperti aiuterebbero a esaltare le sue caratteristiche. Altri, per ora, la vedono più come una tecnica affascinante con pochi effetti sulla qualità. L’idea di costruire vere e proprie cantine sommerse in cui portare i visitatori, tuttavia, è una novità.

La tecnica

Sono cinque i vini che la Edivo Vina fa invecchiare nell’Adriatico. Uno di questi, il Navis Mysterium, è sottoposto a un trattamento molto curioso. Le sue bottiglie, circa 5mila, riposano in una barca affondata sul fondale di fronte a Žuljana, dall’altra parte della penisola di Pelješac rispetto a Drače. Il processo di invecchiamento è suddiviso in due parti: prima vengono fatte riposare sulla terraferma per tre mesi; successivamente, vengono avvolte in un involucro di gomma e chiuse in anfore di argilla per essere depositate sott’acqua, ad una profondità tra i 18 e i 25 metri, dove rimangono da uno a due anni.

Una tecnica per impedire all’acqua di infiltrarsi e al vino di fuoriuscire che ha richiesto un po’ di test. Mentre le bottiglie sono arrivati subito buoni risultati, con le anfore ci sono state maggiori difficoltà: “Abbiamo dovuto studiare se fosse possibile mettere una bottiglia di vetro direttamente in un’anfora perché il vino avrebbe potuto perdere qualità a causa delle penetrazioni di acqua del mare”, hanno spiegato i proprietari dell’azienda. E, ovviamente, le anfore vengono chiuse a chiave in una gabbia per evitare furti di vino da parte di “pirati” in muta da sub.

Le visite

Per visitare le cantine sommerse di Edivo Vina è richiesta un po’ di abilità nelle immersioni. Gli interessati devono infatti avere il patentino da sub, i gruppi sono ridotti e organizzati in base all’esperienza dei visitatori. Nel periodo invernale (dal 1° novembre al 1° aprile) le uscite vengono effettuate solo una volta a settimana, in estate due. Le persone che, invece, non hanno confidenza con muta, maschera e pinne non devono abbattersi. C’è una cantina anche in superficie.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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