Il tasso di estinzione accelera: 500 mila specie a rischio secondo l'Ipbes
L'intera umanità condivide un patrimonio naturale di fondamentale importanza per la vita su questo pianeta: la biodiversità. Eppure, il tasso di estinzione sta accelerando e, secondo l'ultimo rapporto dell'Ipbes, la sopravvivenza di oltre mezzo milione di specie di animali e vegetali è messo a rischio dall'attività antropica.
Cresce il tasso di estinzione secondo Ipbes
In tutto il mondo è in crescita il tasso di estinzione. Questo è quanto emerge dalla pubblicazione "Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature" realizzato dall'Ipbes. Quest'ultima è la piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici. Secondo gli 82 esperti che hanno redatto il report, il 94% dei mammiferi terrestri è costituita dalla specie umana (36%) e dagli animali domestici (58%).
Si sta verificando quella che gli scienziati chiamano "sesta estinzione di massa". L'Ipbes allerta che, se non invertiamo il tasso di estinzione, entro la fine del secolo rischia di scomparire il 40% degli anfibi, il 33% dei coralli e dei mammiferi marini. La fauna selvatica è già diminuita dell’82% e neanche gli insetti si salvano (il 10% è a rischio estinzione).
"Dead species wlaking"
In realtà, sono circa un milione le specie (quasi un quarto di quelle conosciute fino ad ora) è a rischio di estinzione, ma metà di esse potrebbero non arrivare all'inizio del nuovo secolo. Per questo motivo, gli esperti dell'Ipbes hanno coniato il termine "dead species walking". Con questo appellativo si identificano le 500mila specie di animali e vegetali che non sono ancora estinti ma che, se non cambiamo il nostro rapporto con la natura, hanno le ore contate.
Le cause che porteranno all'estinzione queste specie sono tutte provocate dall'attività antropica. Nello specifico, la biodiversità è minacciata dalla distruzione e dalla degradazione degli habitat, dal sovrasfruttamento delle risorse naturali, dall'inquinamento, dalla diffusione delle specie invasive e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
La classificazione dell'Ipbes
E' evidente che servono azioni urgenti ed efficienti per far decrescere il tasso di estinzione. Per farlo servono azioni politiche attente all'ambiente e alla biodiversità. In questo contesto la comunità scientifica può indicare alla politica la strada da seguire. Proprio per questo motivo l'Ipbes ha fornito una nuova classificazione dei valori e dei benefici della natura.
Nello specifico, vengono tenuti in conto quattro valutazioni: la capacità della natura di fornire le risorse necessarie alla vita umana, come ad esempio il cibo; il rapporto tra l'uomo e le altre specie; l'importanza della natura per accrescere il senso di appartenenza ad un luogo; e il ruolo dell'ambiente nella formazione fisica, mentale e spirituale delle persone.
Cambiare è possibile
Mettere in atto azioni sostenibili dal punto di vista ambientale è possibile. E' necessario non solo per diminuire il tasso di estinzione ed aiutare la biodiversità, ma anche per migliorare la nostra qualità di vita. Dal XVI secolo ad oggi abbiamo perso troppe specie (ben 680 di vertebrati) che non avremo più la possibilità di vedere dal vivo. E' un patrimonio che va preservato.
