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I film in difesa dell'ambiente che dovreste guardare

I film in difesa dell'ambiente che dovreste guardare

Vi sono numerosi film in difesa dell’ambiente, capaci di trattare il tema da diversi punti di vista con lo scopo di aumentare la consapevolezza del pubblico.

Quella di Venezia è la mostra del cinema più importante d’Italia nonché, in generale, quella più antica anche rispetto alle altre organizzate Quella di Venezia è la mostra del cinema più importante d’Italia nonché, in generale, quella più antica anche rispetto alle altre organizzate oltreconfine. Per questo, ogni anno, quando il Leone torna a risplendere in laguna, l’attenzione del mondo punta i riflettori sul Lido. La Biennale del Cinema, quest’anno, festeggia la 76a edizione. Da otto, tra i premi collaterali della mostra, si annovera il Green Drop Award conferito al film a difesa dell’ambiente. Per questo, ogni anno, quando il Leone torna a risplendere in laguna, l’attenzione del mondo punta i riflettori sul Lido. La Biennale del Cinema, quest’anno, festeggia la 76a edizione. Da otto, tra i premi collaterali della mostra, si annovera il Green Drop Award conferito al film a difesa dell’ambiente.

Il Green Drop Award per i film a difesa dell’ambiente

Tra i film a difesa dell’ambiente in gara sono stati scelti per il Green Drop Award quelli che meglio hanno interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli.

Il Cinema è da sempre molto più che uno strumento di intrattenimento. Come sottolinea Marco Gisotti, il direttore del Green Drop Award, è anche uno «straordinario veicolo di informazione» e Venezia rappresenta quindi una fantastica platea «per provare ad usare il medium cinematografico per parlare di temi che solitamente, purtroppo, rimangono troppo spesso marginali». Ecco alcuni che non dovreste assolutamente perdere.

Le mani sulla città

di Francesco Rosi (Italia, 1963)
Negli anni ’60, in Italia, non erano certo in molti a parlare di tutela dell’ambiente e del territorio. «I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà sociale e ambientale che li produce» recita la didascalia del film. La storia, ambientata a Napoli, è un faro su speculazioni edilizie e corruzione.

…e la Terra prese fuoco

di Val Guest (Gran Bretagna, 1961)
Sono passati quasi 60 anni da quello che può essere definito come il primo film della storia a parlare esplicitamente di cambiamenti climatici. In questa pellicola i cambiamenti climatici che stravolgono il Pianeta sono frutto degli esperimenti atomici che hanno causato lo spostamento dell’asse terrestre.

Before the Flood

di Fisher Stevens (USA, 2016)
Il Premio Oscar Leonardo DiCaprio è tra i più celebri attivisti del Pianeta. DiCaprio nel suo viaggio intorno al mondo documentato da Punto di non ritorno (nome italiano del film) incontra scienziati, politici, imprenditori per raccontare come il riscaldamento globale stia già stravolgendo la Terra.

L’alba del giorno dopo, The day after tomorrow

di Roland Emmerich (Usa, 1993)
I film «catastrofisti» sono sempre andati di moda, ma questo è stato il primo vero film in cui i disastri sono causati dai cambiamenti climatici. L’allarme lanciato dagli scienziati rimane inascoltato anche quando i primi effetti del climate change iniziano ad essere evidenti. In poche settimane la situazione precipita e il Pianeta si ritrova nel pieno di un’era glaciale. Il mondo cambia volto e i superstiti devono chiedere ospitalità ai paesi del cosiddetto terzo mondo. Va sottolineato che il film si basa su reali studi climatici che prospettano la glaciazione come uno degli effetti «paradosso» del surriscaldamento globale a causa del mutare delle correnti.

WALL•E

di Andrew Stanton (USA, 2008)
Il robottino WALL•E è rimasto l'unico abitante del pianeta Terra che gli umani hanno dovuto abbandonare a causa dell'eccessivo inquinamento e dei rifiuti che ricoprono il Pianeta. WALL•E, però, ogni giorno continua a fare ciò per cui era stato programmato: ripulire il pianeta. La storia d’amore con la robottina «aliena» EVE e una piantina che magicamente sboccia su un Pianeta ormai arido lasciano agli spettatori un finale pieno di speranza ed un monito: non è mai troppo tardi, ne va del destino dell’umanità.

La quinta stagione

di Peter Brosens e Jessica Woodworth (Belgio, 2012)
Vincitore del primo Green Drop Award a Venezia69 il film fiammingo racconta la vita in un paese ove l’equilibrio tra uomo e natura viene a mancare e con esso, man mano, vengono a crollare anche gli equilibri tra gli abitanti. La natura, infatti, si ribella all’uomo ed il tempo rimane sospeso in un’unica quinta stagione. Senza più l’alternarsi di estati, inverni e mezze stagioni, la vita per le persone non potrà più essere la stessa, ma anzi subirà gravi conseguenze. Un film bellissimo, non solo per la tematica affrontata.

The Biggest Little Farm

di John Chester (USA, 2018)
In uscita in Italia il prossimo 5 settembre con il titolo «La fattoria dei sogni», questo docufilm racconta l'incredibile storia, vera e autobiografica, di John e Molly Chester, fuggiti dalla città per realizzare il sogno di una vita: costruire una fattoria seguendo i criteri della coltivazione biologica.

Uscito lo scorso maggio in sole 5 sale americane, grazie al passaparola e alle ottime critiche ricevute dalla stampa, «La fattoria dei nostri sogni» è stato proiettato in 285 cinema statunitensi. «La collaborazione con la natura offre infinite possibilità, che a volte siamo troppo distratti per vedere. La natura ha tutte le risposte di cui abbiamo bisogno», queste le parole di Chester che riassumono lo spirito del film. A questo speciale elenco aggiungiamo un film cult che merita un posto d’onore.

Ritorno al futuro – Parte II

di Robert Zemeckis, (USA, 1989)
Uno dei più grandi capolavori del cinema, la trilogia di Marty e Doc ha previsto spesso il futuro. La mitica Delorean che, nella prima puntata della saga, è addirittura alimentata a «plutonio», nelle successive da oltre a «non avere bisogno di strade», fa il pieno di… rifiuti. È questo l’aspetto che ci permette di inserire il film come «guest post» all’interno di questo speciale elenco. Infatti oggi i rifiuti possono essere trasformati in biogas che può alimentare anche le auto. Tant’è che il Green Drop Award 2015 è arrivato a Venezia proprio a bordo di una Delorean.

Tornando all’edizione 2019 del Green Drop Award, quest’anno il Premio ha portato a Venezia la mostra Il cinema rovinato dal cambiamento climatico: 12 opere di altrettanti fumettisti e illustratori che hanno reinterpretato dei capolavori del cinema «rovinati» dal climate change. Tra loro non poteva mancare Back to the Future che il celebre fumettista Maurizio Gradin ha ridisegnato con la Delorean atterrata in una Hill Valley irriconoscibile a causa del climate change.


Letizia Palmisano
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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Giornalista ambientale, ecoblogger, social media expert e docente 2.0. È nel comitato promotore del Green Drop Award alla Mostra del Cinema di Venezia, nel direttivo della FIMA, con GreenStyle e Press Play assegna i premi ai Top Green Influencer italiani. Vincitrice, ai Macchiera Internet Awards 2018, del premio speciale ENEL come influencer dell'Economia Circolare.
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