I gatti neri sono tra i felini più amati e presenti nella letteratura di tutto il mondo per raccontare il comportamento umano.
I gatti neri sono indubbiamente animali che hanno affascinato tante persone, tra cui diverse scrittrici e vari scrittori. Infatti, sono numerosi gli esempi in cui questi misteriosi felini sono presenti nella letteratura di tutto il mondo. Il colore e le movenze dei gatti neri hanno acceso l’immaginazione di tanti autori che hanno usato questi felini per raccontare qualcosa sull’essere umano.
Il fascino dei gatti neri
I gatti neri sono dei felini che hanno solleticato la fantasia del genere umano. Purtroppo, proprio per il colore del loro pelo, i gatti neri sono stati oggetto di persecuzioni provocate da ignoranza e superstizione. Infatti, il colore dei gatti neri rende meno delineate le sue forme e durante la notte sono delle presenze pressocché invisibili. Tutto ciò ha alimentato delle credenze che vedevano i gatti neri come degli animali diabolici o portatori del malocchio.
Per fortuna, la superstizione nei confronti dei gatti neri è quasi scomparsa del tutto. Tuttavia, con la letteratura, a questi felini è stato assegnato un nuovo ruolo. Infatti, i gatti neri sono diventati metafora o incarnazione di alcune caratteristiche comportamentali tipiche dell’uomo. Ovviamente, non hanno nulla a che vedere con la vera natura dei gatti neri, ma servono in letteratura per parlare dell’essere umano.
Gatti neri in letteratura: i felini del mistero
In letteratura diversi autori hanno sfruttato l’alone di mistero dei gatti neri per dare un tocco in più al proprio romanzo. Edgar Allan Poe è stato un maestro del genere gotico che ha saputo inserire con abilità i gatti neri nei propri romanzi. Nel racconto “Il gatto nero” (1843) il protagonista uccide il proprio felino e la moglie. Successivamente, il rimorso e il senso di colpa inducono l’omicida alla follia e alla necessità di costituirsi alle autorità.
Uno tra i gatti neri più misteriosi è quello che compare in “Il maestro e Margherita”, Behemoth. Lo scrittore russo Michail Bulgakov affida a questo rappresentante dei felini il ruolo di aiutante del demone Woland e di accompagnare la protagonista nelle sue avventure. Successivamente, il gatto nero è diventato anche un francobollo commemorativo rilasciato dal sistema postale sovietico.
Gatti neri in letteratura: felini gentili
Quando si pensa ai gatti neri presenti in letteratura, viene subito in mente Zorba. Questo felino è uno dei protagonisti del romanzo di formazione di Luis Sepulveda, “La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare”. In questo caso, il gatto nero Zorba ha il compito di dare l’imprinting alla giovane gabbianella. Il romanzo ha poi conquistato il grande pubblico anche grazie al lungometraggio del 1998 realizzato da Enzo D’Alò.
Tra i felini più famosi in letteratura c’è anche il gatto con gli stivali. Nella cultura occidentale, il gatto con gli stivali ha il pelo rosso. Tuttavia, questo personaggio delle fiabe trae le proprie origini dall’Oriente. Verosimilmente, si pensa che in origine il gatto fosse nero e solo con le successive trascrizioni (prima di Charles Perrault e poi dei fratelli Grimm) divenne con il pelo rosso.
I gatti neri: felini amati nella letteratura mondiale
Questi sono solo alcuni degli esempi di come la letteratura di tutto il mondo ha utilizzato i gatti neri per raccontare qualcosa sull’animo umano. Infatti, non bisogna dimenticare che molte delle caratteristiche che gli autori hanno assegnato a questi felini sono puramente frutto della fantasia, che non hanno nulla a che vedere con la vera natura dei gatti neri.