Alcune specie di funghi mangia plastica vengono impiegati nella tecnica di biorisanamento chiamata mycoremediation.
I funghi si possono mangiare, ma possono essere anche un valido strumento per migliorare la qualità ambientale e ridurre l’inquinamento causato dalla plastica. Esistono, infatti, dei funghi mangia plastica che vengono impiegati nella mycoremediation. Quest’ultima è una particolare tecnica di biorisanamento in cui vengono utilizzati funghi per eliminare sostanze nocive.
Mycoremediation: cosa è
In generale, il biorisanamento introduce dei microrganismi o altre forme di vita in un ambiente con lo scopo di eliminare gli inquinanti. Questa tecnica può essere utilizzata in diversi contesti, come ad esempio nel caso in cui si verifichino fuoriuscite di petrolio o serva risanare un sito industriale dismesso.
La mycoremediation si differenzia dalle altre tecniche di biorisanamento principalmente per un elemento. In questo caso, infatti, è previsto l’utilizzo di funghi, tra cui quelli che mangiano plastica, e non di batteri o microrganismi. Alcuni funghi riescono a scomporre le molecole tossiche convertendo la superficie digerita in sostanze nutritive.
I funghi mangia plastica
Esistono funghi definiti “mangia plastica” per la loro capacità di ridurre questa fonte di inquinamento. Nello specifico, sono funghi appartenenti alla specie Pestalotiopsis Microspora. Questi funghi sono in grado di degradare il poliuretano poliestere, un polimero abbastanza comune nella plastica.
Questi funghi mangia plastica utilizzano questi polimeri come fonte di carbonio e li convertono in materia organica. Sono in grado di compiere questa azione anche quando si trovano su dei liquidi (come l’acqua) o in ambienti senza ossigeno. Questa loro caratteristica li rende potenzialmente utili per eliminare la plastica nelle discariche o negli oceani (come nel caso della Great Pacific Garbage Patch).
Altri funghi mangia plastica
I funghi Pestalotiopsis Microspora non sono gli unici funghi mangia plastica esistenti al mondo. Infatti, nel 2017 sono stati individuati nella discarica di Islamabad (Pakistan) dei funghi della specie Aspergillus Tubingensis in grado di decomporre il poliuretano presente in alcuni prodotti in finta pelle, spugne, fibre sintetiche ed elettrodomestici.
Più recentemente, nel 2023, la Scuola di bioingegneria chimica e biomolecolare dell’Università di Sydney ha scoperto ben due specie di funghi mangia plastica. Sono l'Aspergillus Terreus e l'Engyodontium Album, in grado di ridurre la plastica del 21% dopo 30 giorni e fino al 27% dopo 90 giorni.
I funghi mangia plastica non sono la soluzione
I funghi mangia plastica possono essere un aiuto per ridurre l’enorme quantità di plastica dispersa nell’ambiente. Tuttavia, questi organismi viventi non sono la soluzione definitiva. Infatti, le percentuali di degradazione fanno intendere che non viene eliminata tutta la plastica. La soluzione migliore resta l'adozione di un comportamento civile e sostenibile votato a ridurre la dispersione di plastica nell’ambiente e il relativo inquinamento.