Erbicidi naturali, i segreti degli agricoltori

Gli erbicidi naturali sono il segreto degli agricoltori, anche quelli australiani, che da tempo hanno deciso di dire addio ai prodotti chimici - come il glifosato - e concentrare i loro sforzi nella lotta alle erbacce in maniera naturale, con metodi meccanici.
Gli agricoltori, che spesso sono anche i proprietari dei campi che coltivano, si sono resi conto che alcune erbacce erano diventate resistenti alle sostanze chimiche. Rivelandosi inutili e non essendo in grado l’industria chimica di fornire una valida alternativa, hanno quindi indirizzato i loro sforzi verso gli erbicidi naturali, tramite metodi meccanici e nuove strategie di coltivazione.
Le tecniche usate Australia come erbicidi naturali
Ecco quindi che le erbe infestanti sono state ridotte in modo del tutto naturale ad una media di una al metro quadro. Ma com’è stato possibile ottenere questi risultati? Una delle tecniche che ha permesso ai coltivatori australiani di puntare sugli erbicidi naturali è stata la coltivazione di specie selezionate adatte a crescere in modo più ravvicinato, così da non lasciare spazio alle infestanti per crescere.
Una delle problematiche maggiori poi riguardava le sementi che ogni anno le erbacce lasciavano cadere sul suolo, ricrescendo poi quello successivo e andando a compromettere da subito il raccolto. Per ovviare a questo problema si è pensato di bruciare i campi dopo il raccolto, annullando ogni possibilità di crescita per le sementi rimaste in loco. Queste nuove tecniche - a tutti gli effetti pesticidi naturali - se da un lato permettono di ridurre e annullare l’utilizzo di sostanze chimiche e in particolare glifosato, dall’altro sono di difficile applicazione a livello globale.
Uno dei maggiori ostacoli che si frappone a una più larga diffusione dei pesticidi naturali è dato proprio dallo sprigionarsi di fumi che inquinerebbero notevolmente l’aria ma anche l’eccessivo impoverirsi del terreno. Rivoltare i resti del raccolto infatti è da sempre considerato un modo naturale per fertilizzare. Sarà possibile quindi in futuro sfruttare queste nuove metodologie meccaniche e di coltivazione per abbandonare o quanto meno ridurre l’utilizzo di erbicidi chimici?
