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Ecco come colline potranno diventare batterie a gravità

Ecco come colline potranno diventare batterie a gravità

Centinaia di colline in Gran Bretagna potrebbero diventare delle batterie a gravità, rilasciando energia elettrica su richiesta quando necessario.

Da colline a batterie a gravità. È l’ambiziosa visione della start-up britannica RheEnergise che sta lavorando ad un nuovo progetto per energia pulita. Sfruttando l’effetto della gravità, l’idea è quella di trasformare i dolci pendii delle colline inglesi in “batterie” in grado di rilasciare energia elettrica. Il tutto in modo economico e nel rispetto dell’ambiente.

batteria gravita fb
Immagine di: RheEnergize

Come funzionano le batterie a gravità

L’energia solare è oggi la fonte energetica più economica al mondo. Il prezzo di produzione di energia elettrica grazie all’azione del sole è sceso di quasi il 90% negli ultimi 10 anni. L’energia solare tuttavia ha un serio problema: può venire generata soltanto durante il giorno.

Di notte o in situazioni meteo avverse, la produzione è interrotta. Paradossalmente, si tratta del momento in cui le utenze hanno maggiormente bisogno di elettricità. Ecco perché, per l’energia solare, è necessario immagazzinare l’energia elettrica in batterie tra cui anche le batterie a gravità.

L’idea di base per le batterie a gravità è semplice: sfruttare i periodi di elevata produzione di energia solare per immagazzinare energia cinetica, sollevando un “peso”. Durante i periodi di bassa produzione il “peso” viene rilasciato gradualmente. Il suo moto verso il basso serve per alimentare le turbine di una centrale e generare energia. Batterie tradizionali sono generalmente efficaci per immagazzinare energia per alcune ore, una batteria a gravità può conservare l’energia per giorni.

batteria gravita

Il progetto inglese

Su questo principio RheEnergise punta ad imitare quanto già avviene per i bacini delle centrali idroelettriche. Durante i periodi di alta produzione di energia solare, un fluido ad alta densità viene pompato in una cisterna alla sommità di una collina. Quando necessario, il fluido viene rilasciato finendo per alimentare le turbine presenti alla base del pendio.

A differenza di tecnologie simili, per il fatto che si tratta di un fluido più denso dell’acqua (2,5 volte più denso); è possibile generare energia anche con colline di altezza modesta: fino a soli 200 metri di dislivello. Ogni singolo progetto potrebbe contribuire alla rete con 10 fino a 50MW di energia.

Rispetto dell’ambiente

Alla base dell’idea delle batterie a gravità è comunque il rispetto dell’ambiente. Per questo i progetti coinvolgerebbero in prima battuta siti di vecchie miniere dismesse. Per altri siti invece, tubature e cisterne verrebbero interrate per conservare il paesaggio. La start-up ha già individuato diverse centinaia di siti idonei ad ospitare la tecnologia. Ora è in cerca di fondi per avviare un progetto pilota.


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Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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