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Deforestazione: Mars taglia le sue forniture di olio di palma

Deforestazione: Mars taglia le sue forniture di olio di palma

I partner che continueranno a lavorare con il produttore di snack non dovranno abbattere alberi per fare spazio alle piantagioni

Olio di palma sempre più green per Mars. Il noto produttore di snack al cioccolato ha di recente annunciato nuovi progressi lungo il percorso per rendere le proprie forniture “deforestation-free”. Significa che l’olio di palma presente nei prodotti non deriverà dalla distruzione di foreste tropicali per fare spazio alle piantagioni da cui l’ingrediente è ricavato.

Mars olio palma

La politica di Mars

In questa direzione, Mars ha effettuato una consistente semplificazione della propria filiera, riducendo il numero di fornitori dai quali arriva il tanto osteggiato olio di palma. Da anni l’ingrediente è infatti nel mirino delle proteste degli ambientalisti per il suo impatto negativo sull’ambiente. L’ampio utilizzo, dalla margarina ai biscotti, ha contribuito ad aumentare i livelli di deforestazione. Ecco perché ora molte importanti aziende si stanno impegnando per fermare il fenomeno.

Con questa strategia Mars punta ad aver un maggiore controllo dei soggetti con cui ha relazioni commerciali. L’azienda ha affermato di voler abbattere il numero di fornitori dagli attuali 1.500 a 100 unità entro il 2021. Ed entro il 2022, ha aggiunto, questa cifra subirà un ulteriore dimezzamento. Ma per avere una catena di fornitura interamente “deforestation-free” ci vorrà tempo.

Contratti migliori a chi collabora

Non accade dal giorno alla notte – ha spiegato il responsabile per la sostenibilità di Mars Barry Parkin – Stiamo lavorando con chi condivide il nostro cammino. Tutti coloro che dicono ‘ci arriveremo in dieci anni’, non farà affari con noi”. Il produttore di snack conta di convincere i partner a migliorare le proprie pratiche promettendo rapporti lavorativi più solidi e contratti più lunghi.

L’impegno di Mars verso la sostenibilità potrebbe incoraggiare anche altre grandi realtà a intraprendere lo stesso percorso. Alcuni gruppi ambientalisti, tuttavia, non sono convinti della piena efficacia di questa politica di taglio dei fornitori. L’incertezza maggiore riguarda il futuro di piccoli coltivatori che non possono permettersi costose conversioni della produzione verso modelli più responsabili verso l’ambiente. Per questo, suggeriscono, le grandi aziende dovrebbero supportare il loro cambiamento e non lasciarli indietro. Il semplice abbandono potrebbe spingerli a continuare con pratiche dannose vendendo l’olio di palma a chi lavora senza preoccuparsi della conservazione delle foreste.

Il ritmo della deforestazione

La strada per avere un olio di palma più green sarà lunga. Queste piantagioni, molto diffuse in aree come il Sud-est asiatico, sono solo una parte del più vasto fenomeno della deforestazione. Nonostante la loro importanza per limitare il surriscaldamento globale, le foreste fluviali continuano a essere distrutte a grande velocità. Nel 2019 il monitoraggio del Global Forest Watch ha registrato una riduzione della loro superficie al ritmo di un campo da calcio ogni sei secondi.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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