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Crisi climatica, sempre più vacanze in Paesi freddi

Crisi climatica, sempre più vacanze in Paesi freddi

Mentre il riscaldamento globale trasforma molti luoghi del pianeta in fornaci, le vacanze in Paesi freddi si fanno ogni anno più popolari.

Siamo abituati ad associare i viaggi estivi a spiagge, sole e mare ma la verità è che le vacanze in Paesi freddi non sono mai state tanto popolari. Mentre il cambiamento climatico continua la sua corsa, infatti, il turismo si sposta, sia nel tempo sia nello spazio e molti scelgono di sfuggire ai giorni torridi. Le aziende del settore si adeguano e i disagi non mancano.

Crisi climatica, sempre più vacanze in Paesi freddi
@envatoelements

Boom di vacanze in Paesi freddi in estate 

Spiagge bianche e acque cristalline non sono più l’unico sogno dei turisti e in cima alle classifiche delle mete estive più scelte troviamo i Paesi freddi. Scandinavia, Regno Unito e Alaska sono le destinazioni preferite e i dati parlano di un vero e proprio boom. Nell’estate 2024 il numero dei biglietti acquistati per voli internazionali con destinazioni Norvegia, Svezia e Irlanda è aumentato rispettivamente del 19, 11 e 13%. 

Negli Stati Uniti ad attrarre più turisti del solito è, come detto, l’Alaska. Qui si registra una maggior affluenza tramite voli interni, con una salita del 10% rispetto al 2023. A guidare le fila dei vacanzieri sono gli abitanti del Texas, in fuga dalle ondate di calore.

Vacanze in Paesi freddi tutto l’anno 

Il cambiamento climatico sta rendendo le vacanze in Paesi freddi sempre più appetibili. Le colonnine di mercurio raggiungono, infatti ormai valori soglia che non garantiscono la sicurezza e alcuni preferiscono evitare le mete roventi durante i mesi estivi. Questo non significa che le tipiche destinazioni marittime, come Spagna, Sud Italia e simili aree mediterranee, si svuotino. 

L’affluenza rimane alta ma in molti casi a variare sono le tempistiche. I dati mostrano, per esempio, che in Italia nel 2024 le prenotazioni negli hotel da marzo a maggio sono raddoppiate rispetto al 2019. La Grecia costituisce un’eccezione, perché incendi e ondate di calore si sono dimostrati, purtroppo, un deterrente. Il calo del 17% nei viaggi di lusso verso il Paese ne offre una dimostrazione.

Vacanze in Paesi freddi e mondo del turismo 

Il fatto che molti virino verso vacanze in Paesi freddi non è passato inosservato. Le aziende attive nell’ambito del turismo si stanno, anzi, adeguando al nuovo trend. Norwegian Air ha, per esempio, aggiunto 10 nuove rotte per i voli dalle città Europee al nord della Norvegia e Norwegian Cruise Line Holdings Ltd è decisa ad adibire, entro il 2026, sei scafi a nuovi itinerari per Canada e Alaska. 

Royal Caribbean Group è, invece, già pronto ad ampliare l’offerta verso quest’ultimo Paese. La situazione degli alloggi non è da meno. Airbnb ha registrato un aumento del 15% della richiesta di sistemazioni in Norvegia, Svezia e Alaska nella prima metà del 2024.

Il cambiamento climatico sta alterando anche le dinamiche del turismo e ciò si ripercuote tanto sullo stile di vita umano, quanto sugli ecosistemi. Mete prima frequentate per pochi mesi all’anno, si fanno affollate per periodi più lunghi, mentre altre, prima quasi ignorate, diventano la scelta di molti viaggiatori. Ciò implica disagi per i locali e talvolta ha un impatto importante sull’ambiente che subisce le attenzioni indesiderate dell’uomo.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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