Un turismo che rende migliori le destinazioni
Il turismo rigenerativo è diverso dal turismo sostenibile. Quest’ultimo “ha un livello più basso. In fin dei conti, si tratta solo di non creare problemi in un luogo”, ha spiegato Jonathon Day, professore associato specializzato in turismo sostenibile alla Purdue University (Stati Uniti), al New York Times. “Il turismo rigenerativo punta a renderlo migliore per le generazioni future”. In altre parole, non accontentarsi di lasciare un posto come lo si è trovato al proprio arrivo, ma aiutarlo a crescere.
Non vengono considerati solo gli effetti sull’ambiente, ma anche aspetti come l’impatto sull’economia, sull’identità, sugli abitanti e sulla cultura delle aree visitate. Il turismo rigenerativo affonda le proprie radici nello sviluppo e nel design rigenerativo (la costruzione di edifici che rispettino determinati standard energetici ed ecologici). Il concetto è poi stato trasposto in altri campi, come l’agricoltura rigenerativa. Inoltre, i suoi principi presentano legami con quelli dell’economia circolare. “Il turismo è solo all’inizio del processo di applicazione delle idee dell’economia circolare al sistema”, ha aggiunto il professor Day.
Chi lo sta promuovendo
Insomma, se già il turismo sostenibile e responsabile si poneva l’obiettivo di tutelare l’ambiente e le comunità locali prima che il profitto, quello rigenerativo alza l’asticella. Le realtà del settore stanno iniziando ad abbracciare questa filosofia. Sei ONG internazionali, incluso il Center for Responsible Travel and Sustainable Travel International, si sono unite nella coalizione Future of Tourism e hanno stilato una lista di 13 principi per gli operatori. Tra questi, “usare standard sostenibili”, “ridurre il consumo di suolo” dell’attività e “proteggere l’identità del luogo”.
Alcune realtà sono già passate all’azione. L’agenzia di viaggi Regenerative Travel, nata nel 2019, valuta le strutture che desiderano essere incluse nel suo database in base a requisiti come le emissioni di anidride carbonica, il benessere dei lavoratori, la promozione di attività immersive per gli ospiti e la proposta di cibo locale.