Cos'è il poligono giapponese e perché può migliorare la qualità della carne
Per conservare più a lungo la carne rossa spesso i produttori ricorrono all’utilizzo di nitriti. Se questo da un lato estende la vita del prodotto sugli scaffali, il consumo eccessivo è stato collegato a un più elevato rischio di cancro. Eppure una forma più sicura per conservare la carne potrebbe arrivare insospettabilmente grazie al poligono giapponese. Si tratta di una pianta di origine asiatica considerata fortemente invasiva in Europa.
Cos’è il poligono giapponese e perché sarebbe importante per la carne
Il poligono giapponese è una pianta originaria dell’estremo oriente, importata in Europa nel 19° secolo ebbe una grande diffusione come pianta ornamentale. Nel suo habitat naturale la pianta è tenuta sotto controllo grazie a predatori naturali come funghi e insetti che se ne nutrono. Al di fuori dell’Asia tuttavia la carenza di predatori ha fatto si che la pianta potesse crescere in modo indiscriminato. A interessare gli scienziati tuttavia è una specifica sostanza contenuta nella pianta, nota come resveratrolo. Proprio questa potrebbe essere il collegamento tra il poligono giapponese e la conservazione della carne.
Il problema di conservare la carne a lungo
I nitriti nelle carni lavorate provocano la produzione di composti chimici cancerogeni chiamati in precedenza collegati a un rischio più elevato di tumori del colon. I ricercatori dell’Università di Reading in Inghilterra hanno scoperto che le carni rosse con aggiunta di estratto di poligono giapponese hanno una minore presenza di composti collegabili all’insorgenza di cancro.
In un recente studio pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition and Food Research, i ricercatori hanno eseguito dei test su carne rossa come salsicce e prosciutti. Per i test hanno utilizzato una miscela di piante e frutti, tra cui rosmarino, tè verde e appunto resveratrolo estratto dal poligono giapponese. Il resveratrolo si trova in realtà in un ampio numero di alimenti come vino rosso, frutta e noci. Quello estratto dal poligono giapponese è tato preferito perché non cambiava il sapore della carne e offriva meno rischi di insorgenza di allergie.
Cosa dice la ricerca
I ricercatori hanno sottoposto 63 volontari ad una dieta a base di carne trattata con estratto di poligono giapponese cercando segni rivelatori di nitriti nella saliva, nelle feci e nelle urine. Dai dati è emerso come l’utilizzo di additivi naturali nella carne rossa lavorata riduce la creazione di composti nel corpo che sono collegabili al cancro. La carne trattata con estratti di poligono giapponese sarebbe quindi in grado di conservarsi più a lungo senza la necessità di ricorrere ai nitriti. A detta dei ricercatori, l’aggiunta non ha avuto alcun impatto su sapore e consistenza.
Sorprendentemente, gli additivi naturali sembravano avere effetti protettivi anche quando la carne rossa conteneva ancora nitriti. Per i ricercatori questo suggerisce come gli additivi naturali potrebbero essere utilizzati per ridurre alcuni degli effetti potenzialmente dannosi dei nitriti in quegli alimenti in cui non è possibile eliminarli del tutto.
