Ancora non ufficialmente riconosciuta, l’Antropocene è l’era geologica caratterizzata dall’impatto estremo dell’uomo sulla Terra.
La storia del nostro pianeta viene suddivisa in ere geologiche, ognuna caratterizzata da eventi distintivi su scala planetaria capaci portare cambiamenti fino al livello degli strati di rocce e dei fossili che in questi strati si possono trovare. Come dei capitoli che parlano della storia evolutiva della Terra, le epoche geologiche raccontano il nostro passato e sono organizzate in base a cambiamenti significativi nei processi geologici e biologici che hanno plasmato il nostro pianeta nel corso di milioni di anni. Ufficialmente, l’era geologica attuale è l’Olocene, ma secondo alcuni saremmo già entrati in una nuova epoca caratterizzata dall’impatto dell’uomo: l’Antropocene.
Cosa s’intende per Antropocene?
Antropocene è un termine non ufficiale utilizzato per indicare una nuova era geologica che seguirebbe all’Olocene, l’epoca ufficialmente riconosciuta come quella in cui viviamo. Il termine Antropocene deriva dai termini greci anthropos (uomo) e kainos (nuovo) e viene utilizzata per indicare il periodo più recente della storia della Terra in cui l’attività dell’essere umano ha iniziato ad avere un impatto globale significativo sul clima, l’ecosistema e la geologia del pianeta.
Il termine, coniato a partire dagli anni ’80 del secolo scorso e reso popolare a partire dagli anni 2000, non è stato ancora formalmente adottato dall’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche (IUGS) che deve prima verificare se effettivamente l’impatto dell’uomo è sufficientemente profondo da potersi riflettere negli strati rocciosi per i prossimi milioni di anni.
Quando è cominciato l’Antropocene?
L’epoca attuale ufficiale è l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa al tempo della fine dell’ultima Era Glaciale e con il ritiro dei ghiacci continentali. A differenza del clima glaciale precedente, l’Olocene si è caratterizzato per un clima mite relativamente stabile che ha permesso lo sviluppo e la crescita della civiltà umana come la conosciamo oggi.
In quanto proposta sostanzialmente controversa, l’Antropocene non ha ancora una data di inizio «ufficiale» ma i suoi sostenitori hanno indicato l’inizio dell’era industriale, attorno al 1800, come possibile periodo per l’inizio della nuova era. Con l’avvento dell’industrializzazione infatti l’attività umana prodotto su larga scala una serie di sostanze e di cambiamenti planetari in grado di riflettersi in modo duraturo negli strati di roccia. Per altri invece l’inizio dell’Antropocene sarebbe ancora più recente, a partire dal 1950 quando l’attività industriale umana ha subito una drammatica accelerazione.
Quali fattori caratterizzano l’Antropocene?
Il clima della Terra non è più stabile come lo è stato negli ultimi 12.000 anni circa e, negli ultimi due secoli, si sta riscaldando rapidamente. Gli scienziati concordano che il responsabile del cambiamento sia l’attività umana piuttosto che un processo naturale. Agricoltura estensiva, deforestazione su larga scala, immissione di gas serra sono tutti elementi che hanno causato cambiamenti su scala globale.
Tra i segni tangibili dell’Antropocene che potrebbero perdurare negli strati di roccia per i prossimi milioni di anni vi sarebbe anzitutto la grande quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera che finirebbe per trovare la sua strada nei sedimenti futuri. Ma non solo: per i sostenitori dell’Antropocene anche l’inquinamento pervasivo da plastica sarà in futuro un segnale dell’azione dell’uomo sulla Terra diventando una parte visibile negli strati di roccia.
Allo stesso modo anche l’utilizzo di armi nucleari a partire dal secondo dopoguerra avrebbe prodotto elementi radioattivi prima inesistenti e ora invece chiaramente identificabili come prodotto dell’uomo.
Un ultimo aspetto che potrebbe convincere a sostenere la tesi dell’Antropocene è la perdita globale di biodiversità l’estinzione di massa di diverse specie a livello globale: un evento che, per cause naturali, ha contraddistinto ere geologiche precedenti e che ora potrebbe, per cause dovute all’azione umana, contraddistinguere la prossima.