Consumo di suolo: oltre un quinto della Terra è stato modificato dal 1960 ad oggi

Oltre un quinto della Terra è stato modificato dall’azione dell’essere umano dal 1960 ad oggi. I dati sorprendenti sul consumo di suolo arrivano da un recente studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. La superficie interessata dall’intervento umano è decisamente maggiore di quanto fin ora creduto di circa quattro volte. La nuova stima è stata possibile grazie a nuove rilevazioni satellitari incrociate con dati FAO provenienti da tutto il globo.

Quanto l’uomo sta cambiando il volto del pianeta
In soli 60 anni oltre il 20% della superficie terrestre del pianeta è cambiato per opera dell’uomo. Si tratta di una superfice di circa 43 milioni di chilometri quadrati. Per rendere l’idea si tratta di una superficie parti all’estensione di Africa ed Europa messe assieme. È una cifra enorme che bene illustra il consumo di suolo da parte dell’uomo stia letteralmente cambiando il volto del pianeta.
“Il terreno svolge un ruolo essenziale nel mitigare l’impatto climatico, garantire la biodiversità e le scorte alimentari” ha detto Karina Wrinkler della Wageningen University nei Paesi Bassi, che ha condotto la ricerca “Comprendere come è cambiato è essenziale per individuare strategie per un uso del suolo sostenibile”. Le piante e il suolo, hanno spiegato i ricercatori, assorbono fino a 30% dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo. Il consumo indiscriminato avvenuto nell’ultimo mezzo secolo rischia di compromettere seriamente questa capacità con conseguenze imprevedibili.
Dai dati satellitari come avviene il consumo di suolo
La stima è stata possibile grazie a satelliti ad alta risoluzione e ai dati provenienti da diverse regioni del mondo. I ricercatori non solo sono stati in grado non soltanto di stabilire la dimensione del consumo di suolo, ma anche in che modo avviene. Dal 1960 ad oggi le foreste del pianeta si sono ridotte di circa 1 milione di chilometri quadrati mentre la superficie agricola è cresciuta di più o meno la stessa area.
La differenza importante tuttavia è nella distribuzione del disboscamento. Nell’emisfero settentrionale comprese Europa, Russia, Estremo Oriente e Nord America la superficie forestale è aumentata, al contrario di quanto sta avvenendo a sud dell’equatore, in particolare nella foresta amazzonica.
