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Castagne amare e ippocastani: caratteristiche, usi e pericoli

Castagne amare e ippocastani: caratteristiche, usi e pericoli

L’ippocastano è un albero dalle molte proprietà, ma le sue castagne amare possono essere pericolose. Per fortuna distinguerle da quelle dolci è semplice.

Gli ippocastani sono parte integrante degli autunni cittadini. Ai piedi di questi alberi spesso si trovano tappeti di “frutti” molto simili alle castagne, che, però, con esse hanno poco in comune. Si tratta delle cosiddette castagne amare, o matte. Distinguerle dalle castagne commestibili è facile e permette di evitare incidenti. L’ippocastano, infatti, è usato in vari ambiti, mentre le castagne amare, spesso protagoniste del folklore, sono pericolose.

Castagne amare

Riconoscere castagne amare e ippocastani:

Gli ippocastani e le castagne amare possono essere confusi con i castagni e i loro frutti, ma è facile evitare l’errore. In primo luogo gli ippocastani crescono in città, lungo i viali, anche in pianura. I castagni, invece, si sviluppano a un’altitudine compresa tra i 300 e i 1200 m in boschi. Le foglie dell’ippocastano hanno inoltre un aspetto palmato e composto. Le castagne amare, poi, sono racchiuse singolarmente in involucri verdi con poche corte spine e, una volta mature, sono grandi e lucide. Le castagne commestibili, invece, si trovano dentro a ricci che virano dal verde al marrone. In genere, ogni riccio ne contiene almeno tre.

Storia e usi degli ippocastani:

L’ippocastano è una pianta originaria dell’Asia che ora è diffusa in tutta Europa. È stato introdotto in Europa intorno al XVI secolo. Grazie alla sua grande resistenza si è sviluppato in ogni tipo di clima. Il suo uso principale è sempre stato ornamentale e, anche per questo è diffuso all’interno delle nostre città. Dall’ippocastano si ricava l’escina. Questa ha proprietà antiinfiammatorie e vasotoniche. È utilizzata per alleviare il raffreddore, ma anche per problemi agli arti inferiori, come le vene varicose. Viene anche usato come rimedio naturale contro la cellulite. L’ippocastano produce le castagne amare, che sono i semi e non i frutti dell’albero.

Castagne amare, pericoli e folklore:

Le castagne amare possono essere pericolose, ma in passato venivano considerate quasi miracolose. Si riteneva che portarle in tasca potesse proteggere da qualunque tipo di malanno e che potessero tenere i ragni lontano dalle case. In realtà le castagne amare contengono delle sostanze, chiamate saponine, velenose per l’uomo, se non trattate. La loro ingestione può causare intossicazione con sintomi che spaziano dal livello gastrointestinale a quello renale. Un tempo erano considerate curative per i cavalli, da cui il nome degli ippocastani. Ora sappiamo che per questi, come per cani e gatti, le castagne amare possono essere tossiche. Alcuni animali, come gli orsi, invece, se ne nutrono senza problemi.

Oggi le castagne amare vengono utilizzate come decorazioni, magari dipinte e appese agli alberi di Natale. In alcuni paesi sono anche protagoniste dei giochi dei bambini. La loro presenza fa parte della magia dell’autunno e aggiunge colore alle nostre città grigie. Il loro aspetto è invitante ma nasconde delle insidie. Ancora una volta le apparenze ingannano.


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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