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Case elettrificate, forse non sono pronte ad affrontare i blackout

Case elettrificate, forse non sono pronte ad affrontare i blackout

Le case elettrificate alimentate interamente dai pannelli solari appaiono vulnerabili alle condizioni meteo estreme, soprattutto in inverno.

Il futuro delle città sostenibili è fatto di case interamente elettrificate e prepararsi all’eventualità significa anche individuare le criticità del cambiamento. Uno studio pubblicato in Smart Cities and Society si è servito dell’Intelligenza Artificiale per indagare sulla questione e ha rilevato che gli edifici alimentati a pannelli solari appaiono vulnerabili ai blackout provocati dalle condizioni meteo estreme invernali. Le autorità sono chiamate a regolarsi di conseguenza.

Case elettrificate, forse non sono pronte ad affrontare i blackout
@envatoelements

Case completamente elettrificate e cambiamento climatico 

A concentrarsi su quanto le case completamente elettrificate possano essere considerate pronte ad affrontare le sfide del riscaldamento globale ci ha pensato un team del Stevens Institute of Technology. I ricercatori hanno rilevato che gli edifici “solari” possono vantare una maggiore resilienza durante le ondate di calore ma lo stesso non vale per le altre condizioni meteo estreme. 

Durante tempeste di neve, ondate di gelo e altre emergenze invernali la quantità di energia necessaria per riscaldare gli edifici è enorme e gli impianti faticano a far fronte ad eventuali blackout. Le case che utilizzano un mix di fonti energetiche si sono dimostrate più efficienti.

Case sostenibili elettrificate e Intelligenza Artificiale 

Il nuovo studio ha analizzato i punti deboli delle case elettrificate servendosi delle nuove tecnologie. I ricercatori hanno addestrato l’Intelligenza Artificiale utilizzando solo i dati relativi ai consumi di 129.000 edifici unifamiliari sparsi in 8 Stati americani. Lo strumento ha, poi, individuato le “firme energetiche” delle case completamente elettrice, ovvero le caratteristiche peculiari che distinguessero queste ultime dalle abitazioni ibride. 

Lo studio si è spinto anche a mostrare che un accurato esame delle particolarità poteva restituire informazioni importanti sulla resilienza dei singoli edifici e su quanto essi avessero chance di rispondere alle condizioni climatiche estreme in modo efficace. Il margine di errore appare minimo, dato che le previsioni hanno un’accuratezza del 95%.

Un futuro di case elettrificate? 

I ricercatori sperano che il loro lavoro si trasformi in uno strumento utile su più fronti. Il nuovo approccio permette in primis di ottenere dati attendibili su ogni singola abitazione senza bisogno di questionari impegnativi o di sopralluoghi invadenti. La privacy dei singoli non può che guadagnarne. Le autorità hanno, poi, a disposizione una risorsa per sviluppare aree residenziali più resilienti. 

Per i soccorritori i tool di questo tipo potrebbero, invece, fornire la chiave per individuare le priorità di intervento e le famiglie maggiormente a rischio in caso di emergenza. Gli eventi meteo estremi in futuro non potranno che moltiplicarsi e mettere la tecnologia al servizio della ricerca potrebbe fare la differenza.

Un quarto delle case americane sono già completamente elettrificate e la transizione verso un sistema energetico sostenibile richiede che anche il resto del mondo si adegui a tale passo. Philip Odonkor, autore leader dello studio, ha specificato che costruire città green non significa solo cambiare gli edifici, ma anche farlo in modo razionale. Comprendere le vulnerabilità delle nuove strutture diventa, secondo lui, in quest’ottica, essenziale per la sicurezza pubblica.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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