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Burrata di Andria IGP, dalla Puglia alle cucine dei grandi chef

Burrata di Andria IGP, dalla Puglia alle cucine dei grandi chef

La Burrata di Andria IGP sta diventando sempre più ricercata dai grandi chef. La specialità pugliese sta pian piano passando dai piccoli caseifici alle cucine stellate di tutto il mondo.

Gustare la burrata di Andria IGP è una vera esperienza gastronomica, una di quelle che ti fa sentire il sapore di un territorio, quello pugliese, così dedito alla buona cucina. Questo formaggio racconta la storia di come si può partire da un prodotto poco conosciuto e trasformarlo in un ingrediente molto apprezzato delle grandi cucine stellate. Vi abbiamo già parlato di questo capolavoro caseario raccontandovi la differenza con la stracciatella, ora vediamo di conoscerlo un po’ meglio.

La burrata nata per caso

Sulla paternità di questo formaggio, incredibilmente, tutti concordano: fu Lorenzo Bianchino, un casaro - produttore di formaggio - impegnato alla masseria di Piana Padula, oggi parte del Parco nazionale dell’Alta Murgia. Un giorno rimase bloccato nella sua masseria più a lungo del previsto e dovette ingegnarsi per non sprecare il latte raccolto fino a quel momento. Decise di impiegare una tecnica simile a quella usata per le cosiddette manteche, le forme di burro conservate nella pasta da scamorza.

Così prese la panna affiorata naturalmente dal latte, ci farcì un contenitore improvvisato con della pasta filata identica a quella di una mozzarella, e mise i ritagli scartati assieme al ripiene. Chiuse il tutto in cima, probabilmente con delle foglie verdi di asfodelo e ragalò così al mondo la prima vera e autentica burrata. Nel 2010 è nato ufficialmente il consorzio della Burrata di Andria e nel 2016 si è guadagnata la certificazione IGP.

Ora la si può trovare impiegata dai migliori chef non solo italiani ma del mondo, basta chiedere a Pino Lavarra, nelle cucine del Ritz Carlton di Hong Kong. Andrea Migliaccio, vincitore di due stelle Michelin, ha proposto un piatto di «Tagliolini alla scapece con tartare di scampi e burrata di Andria» che deve essere la fine del mondo. Anche Alfonso Iaccarino sta sperimentando il suo uso come ingrediente. Voi come la vorreste provare?


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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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