In “Bosco” Pablo Neruda rende la natura protagonista e trasmette un senso di meraviglia che catapulta il lettore in un paesaggio unico.
Nella poesia “Bosco” Pablo Neruda trasforma in versi una serie di immagini idilliache. Al centro del componimento troviamo la natura dell’Estremo Sud del Mondo e la possiamo ammirare in tutta la sua bellezza. Le parole si trasformano, per altro, in modo del tutto fluido, in un manifesto poetico e svelano quanto ciò che ci circonda sia importante nell’opera del poeta cileno.
“Bosco” di Pablo Neruda
Ora verde, ora splendida! Son tornato a dir
sì all’appartenente silenzio, all’ossigeno verde,
al nocciolo rotto dalle piogge d’allora,
al padiglione d’orgoglio che assume l’araucaria,
a me stesso, al mio canto cantato dagli uccelli.
Ascoltate, è il gorgoglio ripetuto, il cristallo
che a puro cielo grida, combatte, modifica,
è un filo che l’acqua, il flauto e il platino
mantengono nell’aria, di ramo in ramo puro,
è il gioco simmetrico della terra che canta,
è la strofa che cade come una goccia d’acqua.
“Bosco” di Pablo Neruda: significato
Nella poesia “Bosco” Pablo Neruda traccia una delle sue suggestive descrizioni della natura trasformando le parole in pennellate. A delineare l’atmosfera sono, allora, delle immagini, tanto immediate quanto profonde, in cui gli elementi dell’ambiente emergono grazie ai diversi sensi.
La nostalgia dimenticata del ritorno aleggia in tutto il componimento e si fa tangibile nella canzone che gli alberi e le creature che popolano il bosco si dimostrano in grado di cantare. Ogni nuovo tassello aggiunto al quadro è accompagnato dalla meraviglia e il lettore si trova inconsapevolmente catapultato in un arcobaleno di suoni.
Da “Bosco” alla natura nella poesia di Pablo Neruda
“Bosco” ci ricorda che nella poesia di Pablo Neruda la natura occupa un ruolo di rilievo. Essa fa da contrappunto al mondo propriamente umano, dominato da caos, guerra e, in definitiva, spesso dolore. Alberi, fiumi e ruscelli appaiono, in questo contesto, il quieto rifugio in cui cercare riparo e l’unico luogo in cui, in definitiva, l’uomo può trovare la pace.
Quello di Neruda non è, tuttavia, un invito a estraniarsi. La natura assume piuttosto i contorni di un paradigma a cui agognare. Il bosco cileno si trasforma, allora, nel luogo a cui ritornare ciclicamente per trovare sollievo e in quell’elemento capace di trasmettere speranza anche nei momenti più bui.
Per Pablo Neruda la dimensione del bosco è di un’importanza radicale. Egli ritiene i suoni, le immagini e gli odori della natura capaci di entrare nel corpo e nell’anima, mentre danno linfa allo spirito poetico. In un’altra sede egli scrive, condensando in poche parole proprio tali concetti: “Chi non conosce il bosco cileno, non conosce questo pianeta. Da quelle terre, da quel fango, da quel silenzio, io sono uscito ad andare a cantare per il mondo”.