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Biologico e convenzionale: la biodiversità è un fattore decisivo

Biologico e convenzionale: la biodiversità è un fattore decisivo

Comparare biologico e convenzionale non è semplice, nemmeno per gli scienziati, che cercano di approfondire fattori come la biodiversità.

Paragonare biologico e convenzionale, o ancora meglio agricoltura biologica e agricoltura convenzionale, non è semplice. Lo sanno bene gli scienziati che si trovano puntualmente a svolgere studi sull’argomento, rendendosi conto che spesso e volentieri fattori come la biodiversità, ma anche qualità del suolo, impatto dei pesticidi e cambiamenti nel tessuto sociale. Riuscire a trovare dei punti comuni per analizzare questi due approcci alla produzione alimentare è fondamentale, e alcuni ricercatori hanno preso il tema particolarmente a cuore.

Biologico e convenzionale a confronto, che fattori considerare?

A finire sotto la lente dei ricercatori interessati a tematiche come la biodiversità è proprio il metodo con il quale molti studi indagano l’impatto ambientale di biologico e convenzionale, sia per quanto riguarda il cibo in sé sia per quanto riguarda l’agricoltura. Questo sistema si chiama Life Cycle Assessment (LCA) ed è alla base anche di un recente studio pubblicato su Nature Communications in cui si sostiene che il bio, producendo meno a parità di superficie, avrebbe un maggior impatto ambientale rispetto al convenzionale.

Ricercatori dalla Francia, Danimarca e Svezia hanno presentato su Nature Sustainability un’analisi di molti studi che hanno utilizzato il metodo LCA per indagare l’impatto di campi e alimenti, sottolineado come questa metodologia sia spesso troppo semplicistica per paragonare biologico e convenzionale. Riducendo i fattori analizzati la conseguenza è che si rischia di sottovalutare, anche di molto, l’impatto positivo che possono avere tecniche diverse da quelle estensive e intensive.

La biodiversità, secondo i ricercatori, è proprio uno dei parametri più sottovalutati quando si confrontano biologico e convenzionale: esistono numerosi studi che evidenziano come l’agricoltura intensiva guida una diminuzione della biodiversità, eppure gli studi che utilizzano il metodo LCA per analizzare l’impatto ambientale spesso non la prendono in considerazione. Lo ha detto esplicitamente Marie Trydeman Knudsen della Aarhus University, spiegando come studi preliminari abbiano evidenziato un aumento della biodiversità del 30% nei campi biologici.

Questo non è comunque l’unico parametro evidenziato dai ricercatori, anche

  • Qualità del suolo
  • Degradazione del terreno
  • Pesticidi
  • Tessuto sociale

Secondo questi ricercatori attualmente il metodo LCA è troppo concentrato sulla produzione, quando in realtà, nel calcolo dell’impatto ambientale, bisogna fare considerazioni molto più ampie, anche sul lungo periodo.


REDAZIONE
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