Anche i cani randagi capiscono le indicazioni dell’uomo
I cani sono animali molto intelligenti ed abili ad interpretare le indicazioni ricevute. Una caratteristica fondamentale per un animale abituato a vivere in gruppo e per cui è necessario saper gestire le interazioni con altri membri del branco. Uno studio ha confermato che anche i cani randagi che non hanno mai avuto contatti con delle persone sono in grado di capire efficacemente le indicazioni dell’uomo.
Lo studio sull’uomo e i cani randagi
Un team di ricercatori ha pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology uno studio in cui sono state approfondite le interazioni tra l’uomo e i cani randagi. Durante lo studio sono stati avvicinati 160 cani randagi in diverse città indiane (l’India è uno dei Paesi con il maggior numero di cani randagi al mondo). Davanti al cane venivano poste due ciotole, contenenti una del pollo crudo e una vuota ma con l’odore di cibo.
Un esaminatore, che non conosceva quale delle due ciotole fosse piena e quale vuota, ne indicava una al cane. Quest’ultimo seguiva il suggerimento dell’uomo e, se non vi trovava nulla, era meno propenso a seguire l’indicazione una seconda volta. I cani randagi che non si sono fatti avvicinare, invece, mostravano un atteggiamento che rivelava delle esperienze negative con l’uomo.
Conoscere il comportamento
La comprensione delle dinamiche che regolano le interazioni tra questi due mondi è sempre più necessaria, soprattutto in quei paesi in cui il fenomeno del randagismo è molto accentuato. Si stima che siano circa 200 milioni i cani randagi che vagano tra le città e le campagne di tutto il mondo. Il problema sorge quando questi animali diventano un pericolo per la salute dell’uomo e per quella degli animali selvatici.
Infatti, i cani randagi possono essere portatori di rabbia. Questo virus è fatale e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), solo in India provocano la morte di migliaia di persone all’anno. Tuttavia, comprendere il comportamento di questi animali può servire per risolvere alcuni problemi che insorgono quando interagiscono con le persone.
Una convivenza antica
L’uomo ha iniziato ad addomesticare il cane oltre 15mila anni fa. Da allora ha selezionato diverse razze in modo che potessero rispondere alle necessità delle persone, come ad esempio avere un valido aiutante durante le attività di caccia, di pastorizia o anche semplicemente come compagnia. Anche il fenomeno del randagismo è altrettanto antico.
Ciò è confermato da alcune antiche testimonianze scritte. Ad esempio, proprio i Veda indiani suggeriscono che, per essere un capofamiglia esemplare, è necessario dare da mangiare anche agli animali saprofagi e ai cani randagi. Questi animali sono stati al nostro fianco durante tutti i secoli ed hanno scritto la storia insieme a noi.
Una vita difficile
Spesso capita che i cani randagi abbiano avuto delle esperienze negative con l’uomo. Alcuni esemplari non hanno avuto neanche il minimo contatto con la nostra specie. Eppure, nonostante la vita diversa che conducono, questi animali hanno la stessa abilità dei cani domestici nel comprendere le indicazioni dell’uomo. Quasi come se un filo invisibile unisse le due specie.
