Allarme oceani: nel 2022 raggiunte temperature record
Uno studio pubblicato in Advances in Atmospheric Sciences ha mostrato che per le temperature degli oceani il 2022 è stato un altro anno da record. Il riscaldamento globale sta rendendo la situazione sempre più insostenibile e a rischio c’è la salute stessa degli ecosistemi. In un effetto domino le conseguenze potrebbero essere drammatiche anche per l’uomo e agire è una priorità.
Temperature da record per gli oceani nel 2022
A indagare sulle temperature da record negli oceani nel 2022 ci hanno pensato 24 ricercatori attivi tra USA, Cina, Italia e Nuova Zelanda. Lo studio si è concentrato sull’analisi di dati raccolti tra il 1950 e oggi. Le informazioni sono state estratte da due dataset, uno appartenente all’Accademia delle Scienze Cinese e l’altro facente capo alla NOAA. Gli scienziati hanno rilevato che nel 2022 la quantità di calore contenuta negli strati superficiali degli oceani è aumentata di 10 Zj. Si tratta di un’energia equivalente a 100 volte l’elettricità prodotta a livello mondiale nel 2021, che potrebbe mantenere in ebollizione più di un miliardo di litri di acqua per un anno intero. Gli strati considerati si estendono fino ai 2.000 m di profondità e sono i più ricchi di vita. Il 2022 diventa un anno da record superando 2021, 2020, 2019 e 2017.
Conseguenze
Le temperature da record che gli oceani hanno fatto registrare nel 2022 preoccupano. L’acqua più calda può contenere, in primis, meno ossigeno e ciò mette a rischio la sopravvivenza di diverse specie. Ad allarmare è, poi, il fatto che il riscaldamento globale favorisca una pronunciata stratificazione, impedendo il rimescolamento degli strati oceanici. In profondità alcuni nutrienti restano, allora, irreperibili. Il maggior calore immagazzinato aumenta, poi, il pericolo di ondate di calore marine e influenza quanto accade nell’atmosfera. Energia e umidità favoriscono lo scatenarsi di fenomeni meteo estremi e di tempeste violente. Dove l’evaporazione accelera a crescere è, quindi, anche la salinità, mentre dove le piogge si fanno torrenziali questa diminuisce drasticamente.
Il punto di non ritorno
I dati sulle temperature da record raggiunte dagli oceani nel 2022 sono significativi. Diversi studi hanno mostrato che il punto di non ritorno è vicino e che la situazione si farà irreversibile entro il 2100. Un’alterazione degli equilibri all’interno delle enormi masse d’acqua avrebbe ripercussioni drammatiche sull’intera umanità. La pesca rischia, infatti, di essere compromessa e molte comunità vedono il futuro farsi sempre più precario.
Barriere coralline e foreste subacquee sono già seriamente minacciate, così gli scienziati lavorano per approfondire la capacità di resilienza dei diversi organismi e per mettere a punto strategie di contenimento. Dato che gli oceani immagazzinano circa il 90% del calore in eccesso prodotto sul pianeta, ridurre le emissioni rimane, però, l’unica via.
La corsa del cambiamento climatico non si ferma e il fatto che esistano ancora masse d’acqua che si raffreddano non deve illudere. A livello atmosferico l’anno appena trascorso è stato il quinto più caldo di sempre e non siamo, quindi, ancora di fronte a un’escalation continua. Per gli oceani, invece, il 2022 non sembra purtroppo destinato a essere l’ultimo anno da temperature record.
