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Alga cattura plastica: una preziosa alleata per gli oceani

Alga cattura plastica: una preziosa alleata per gli oceani

Secondo una nuova ricerca un’alga cattura plastica potrebbe rappresentare la salvezza del Mediterraneo. Tutelarla e saperne di più ora è determinante.

Alcuni ricercatori dell’Università di Barcellona hanno documentato l’esistenza di una vera e propria alga cattura plastica. Si tratta della Posidonia Oceanica, correlata alle cosiddette palle di Nettuno. I dati sono incoraggianti e il Mediterraneo potrebbe trarne grandi vantaggi. La situazione, di certo, rimane complicata e tutelare gli ecosistemi marini, anche per non perdere queste preziose alleate, appare d’obbligo.

Alga cattura plastica

Posidonia Oceanica:

L’alga cattura plastica che recentemente si è imposta all’attenzione degli scienziati è la Posidonia Oceanica. Appartiene alle famiglie delle angiosperme ed è endemica nel Mediterraneo. Saldamente ancorata ai fondali marini, cresce a basse profondità, tra i 2 e i 40 m, in agglomerati molto simili a praterie sottomarine. Oltre che di radici è dotata di un fusto, detto rizoma, e di foglie, della lunghezza massima di 1,5 m. Quando le foglie cadono e si decompongono, formano, insieme ad altri materiali del fondale marino, degli ammassi fibrosi ovali. Questi sono gli egagropili, anche detti palle di Nettuno e, grazie a correnti e tempeste, si staccano dalle praterie per essere trasportate a riva.

Dati incoraggianti:

In una ricerca pubblicata su Scientific Report sono state svelate le potenzialità dell’alga cattura plastica. Il team ha monitorato 4 spiagge a Maiorca tra il 2018 e il 2019. La plastica è stata rilevata in metà dei 42 campioni di foglie e nel 17% di 198 palle di mare. La densità era rispettivamente di 613 e 1470 particelle per Kg. Anna Sanchez-Vidal, autrice principale, ha specificato che la Posidonia Oceanica cattura polimeri plastici di densità superiore a quella dell’acqua marina. Secondo le stime le sole palle di Nettuno libererebbero i mari di 867 milioni di particelle plastiche all’anno. Non sono ancora note le eventuali conseguenze sulle alghe o quali percorsi seguano una volta trasportate verso riva.

Alleate preziose:

L’alga cattura plastica appare un’alleata imprescindibili. La plastica costituisce, infatti, l’80% dei detriti sui fondali marini ed è mortale per molti animali. La Posidonia Oceanica è, poi, in grado di assorbire grandi quantità di CO2 e di rilasciare ossigeno nelle acque circostanti. Questo la rende fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Le praterie di quest’alga cattura plastica, poi, vengono definite “habitat prioritario” nel Mediterraneo, poiché offrono rifugio alle specie più diverse. Con la loro capacità di filtrare l’acqua e di regolarne l’acidità sono anche un importante indice di salute dell’ecosistema. Purtroppo le attività umane sono una costante minaccia e le zone che le ospitano sono in continuo calo.

In un mondo come quello odierno pensare di privarci dell’aiuto dell’alga cattura plastica non è concepibile. Ripulire i mari infatti, risulta dispendioso e impegnativo e spesso rappresenta una soluzione temporanea. Ancora una volta la natura sembra molto più abile di noi nel tutelare sé stessa e il minimo che possiamo fare è aiutarla a difendersi da noi.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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