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Agenda 2030: il punto sull’obiettivo 10, ridurre le disuguaglianze

Agenda 2030: il punto sull’obiettivo 10, ridurre le disuguaglianze

L’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 sancisce che lo sviluppo sostenibile passa dalla riduzione delle disuguaglianze intra e inter Paesi.

L’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 stabilisce che la sostenibilità passa dalla riduzione delle disuguaglianze. Le differenze esistono sia all’interno della stessa nazione, sia tra Paesi differenti ed entrambi gli ambiti sono da ritenere prioritari. I bisogni della popolazione dovrebbero, in teoria, essere messi al centro dei piani statali, ma la strada appare in salita. L’Italia non si colloca, per altro, secondo l'ultimo report ASviS, tra i Paesi virtuosi.

Agenda 2030: il punto sull’obiettivo 10, ridurre le disuguaglianze
@envatoelements

In cosa consiste l’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 sulle disuguaglianze 

All’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 si legge che è necessario: “Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni”. Per raggiungere una maggiore uguaglianza sono fissati diversi traguardi. Si prevede, per esempio, di aumentare il reddito del 40% della popolazione mondiale più povera e di mettere a punto leggi che promuovano l’inclusione economica, sociale e politica. 

Garantire l’accesso a pari opportunità a tutte le categorie è considerato cruciale, così come assicurare maggior rappresentanza a livello internazionale ai Paesi in via di sviluppo. È ritenuto indispensabile anche reindirizzare gli investimenti verso le realtà più svantaggiate, promuovendo l’adozione del principio di trattamento differenziato. La messa a punto di politiche migratorie coerenti risulta, nel contesto, particolarmente importante.

Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: il punto sulle disuguaglianze in Italia 

Il bilancio relativo all’obiettivo 10 in Italia è ambiguo, perché la riduzione delle disuguaglianze appare ancora lontana. Nel nostro Paese il 20% più ricco della popolazione guadagna in media 6.2 volte quanto percepisce il 20% più povero. Le persone occupate a rischio povertà sono l’11.5% a fronte di una media europea del 9.5%. Nel 2020 il 50% delle famiglie più povere possedeva solo l’8% del patrimonio nazionale

Sono in aumento il numero di giovani con un impiego e quello di extracomunitari con regolari permessi di soggiorno di lungo periodo, ma l’Italia resta al terzultimo posto in Europa nella corsa al goal. Le disparità territoriali sono, per altro, enormi. A fronte di un tasso di occupazione europea nazionale del 66.1%, per esempio, il valore al Nord tocca quota 78.1%, mentre al Sud crolla al 48.8%.

Come raggiungere l’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 sulle disuguaglianze 

Ridurre le disuguaglianze come previsto dall’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 significa invertire la rotta. La disparità di ricchezza all’interno dei Paesi in via di sviluppo tra il 1990 e il 2010 è aumentata dell’11%. Il 75% delle famiglie nelle realtà svantaggiate vive, quindi, in nazioni in cui le differenze di reddito sono cresciute dagli anni ’90 a oggi. I politici riconoscono, per altro, secondo i sondaggi, che i loro Paesi vivono situazioni di iniquità che non possono fare da base per uno sviluppo sostenibile

Le possibilità di intervento passano, però, dalla consapevolezza che non si tratta di condizioni inevitabili e, anzi, che gli esempi virtuosi a livello globale non mancano. Risultano da migliorare anche le situazioni relative all’inclusione. Le persone con disabilità hanno, per esempio, fino a 5 volte più probabilità di dover sostenere spese sanitarie rispetto al resto della popolazione e questo dovrebbe essere considerato.

Ridurre le disuguaglianze e rispettare, quindi, l’obiettivo 10 dell’Agenda 2030, è fondamentale, ma la consapevolezza sembra scarseggiare. In Italia, secondo i sondaggi Ipsos riportati da ASviS, il 40% della popolazione pensa che non si stia facendo abbastanza, ma pochi ritengono che la questione sia tra i goal prioritari del piano. Il rischio è, per altro, che la transizione ecologica e quella digitale aumentino i divari socio-economici. I governi sono chiamati ad agire di conseguenza.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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