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Tracciabilità rifiuti: è operativo Rentri, il nuovo registro italiano

Tracciabilità rifiuti: è operativo Rentri, il nuovo registro italiano

Dal 15 giugno è entrato in vigore il decreto per il nuovo sistema di tracciabilità e gestione dei rifiuti chiamato Rentri.

Dietro alla corretta gestione dei rifiuti esiste un intero mondo fatto di professionisti del settore e apposite leggi. L’obiettivo è quello di evitare che la spazzatura finisca dispersa nell’ambiente e provocare danni irreparabili generati dall’inquinamento. Dal 15 giugno 2023 è entrato in vigore Rentri, il nuovo Registro Elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti.

Tracciabilità rifiuti: è operativo Rentri, il nuovo registro italiano
rentri

Rentri

Rentri è l’acronimo del nuovo Registro Elettronico nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Quest’ultimo è diventato una realtà in seguito al decreto emanato il 4 aprile scorso dal Ministero dell’Ambiente. Si tratta di una piattaforma digitale in cui sono raccolti tutti i dati prodotti dalle aziende che operano nel settore della gestione dei rifiuti.

L’intenzione è quella di tracciare la produzione e gestione dei rifiuti evitando i ritardi e le difficoltà che possono insorgere con i documenti cartacei. Inoltre, è un ulteriore passo verso la digitalizzazione che, a sua volta, è una delle azioni comprese nella transizione ecologica. Gli operatori in questo settore sono obbligati all’iscrizione al registro.

I primi tentativi

Rentri non è il primo registro ideato per tracciare la produzione e la gestione dei rifiuti in Italia. Infatti, prima di questo sistema, era stato realizzato il Sistri. Quest’ultimo era stato lanciato nel 2009 ma non ebbe un futuro molto fortunato. Dopo diverse polemiche e segnalazioni di malfunzionamento, questo sistema è stato dismesso nel 2018.

Secondo un sondaggio realizzato dalla CNA tra le imprese che hanno avuto a che fare con il Sistri, quest’ultimo è stato un “fallimento”. A detta degli intervistati, questo sistema non è mai entrato a tutti gli effetti in funzione nonostante siano state pagate le quote annue per il suo funzionamento. Secondo il sondaggio, la tecnologia utilizzata era di difficile utilizzazione e in alcuni casi presentava dei malfunzionamenti.

Requisiti per l’iscrizione

Le aspettative per il nuovo sistema Rentri sono elevate, soprattutto dopo quanto vissuto con il Sistri. I soggetti che sono obbligati all’iscrizione al nuovo registro per la tracciabilità e gestione dei rifiuti sono quelle imprese formate con più di 50 dipendenti che producono rifiuti speciali. Le aziende che invece non sono vincolate all’iscrizione al registro, possono continuare ad utilizzare la documentazione cartacea.

Non c’è tempo da perdere, dal momento che siamo già in ritardo sulle azioni da realizzare per la Strategia nazionale per passare ad un’economia di tipo circolare. Secondo le stime, il Rentri accoglierà 1,2 milioni di imprese ma, se non variano le tempistiche per l’entrata a regime del nuovo registro, quest’ultimo raggiungerà l’equilibrio finanziario non prima di tre anni.

Ridurre l’inquinamento

Sono ancora troppi i rifiuti speciali che sono stati dispersi nell’ambiente, così come è ancora troppo elevato il numero di questa tipologia di rifiuto che potrebbe diventare nuova fonte di inquinamento. Sistemi come quello il Rentri dovrebbero permettere di tenere monitorata la situazione e seguire le imprese nel corretto smaltimento dei materiali. Nessuno vuole vivere circondato dalla spazzatura, soprattutto se questa può causare danni alla salute.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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