Secondo un nuovo studio le temperature degli oceani continuano a salire e nel 2023 le acque hanno raggiunto nuovi inquietanti record.
Le temperature degli oceani sono in continuo aumento e purtroppo questo potrebbe avere conseguenze drammatiche tanto per la natura, quanto per l’umanità. Un lavoro pubblicato in Advances in Atmospheric Sciences dimostra che nel 2023 le acque hanno assorbito una quantità di calore da record e ciò sta sconvolgendo gli equilibri degli ecosistemi. I problemi riguardano anche salinità e stratificazione delle enormi masse blu.
Quali sono le temperature degli oceani?
Il 2023 è stato un anno di record negativi per gli oceani che hanno visto le proprie temperature schizzare alle stelle. Il valore medio globale ha oscillato tra il 1980 e oggi tra i 19.7 e i 21 °C, ma l’anno scorso è rimasto insolitamente alto tra aprile e novembre.
Secondo quanto mostrato da un recente studio, infatti, la quantità di calore che le enormi masse blu hanno assorbito nel corso del 2023 è aumentata di un valore compreso tra 9 e 15 ZetaJoule rispetto ai 12 mesi precedenti. La discrepanza è imputabile a diversi metodi di calcolo, ma la cifra appare, comunque, enorme. 1 ZetaJoule equivale, infatti, al doppio della quantità di energia necessaria ad alimentare l’intera economia mondiale per un anno.
L’aumento delle temperature degli oceani
Le temperature da record raggiunte dagli oceani nel 2023 rappresentano una problematica pressante. Il riscaldamento anomalo è attribuibile a diversi fattori. Il dito va puntato, in primis, contro il cambiamento climatico. Le acque assorbono, infatti, il 90% del calore in eccesso che si genera sul pianeta. Ciò influenza in modo drammatico le caratteristiche fisico-chimiche degli ambienti e non stupisce che fenomeni come l’acidificazione e la deossigenazione abbiano un impatto sempre più importante.
Si registra anche un aumento di salinità delle acque e stratificazione. A far salire le colonnine di mercurio, almeno negli strati superficiali, ha contribuito in modo determinante anche la transizione da La Nina a El Nino, avvenuta a maggio.
Riscaldamento degli oceani: conseguenze
Il continuo aumento delle temperature degli oceani ha conseguenze devastanti. La quantità di calore che attraverso le acque entra in atmosfera influenza le precipitazioni. Le ondate di calore marine, che si moltiplicano, favoriscono, dunque, il verificarsi di fenomeni meteo estremi sempre più violenti. Le alterazioni nei cicli di evaporazione - precipitazioni portano, per altro, le acque di determinate aree del pianeta a diventare via via più salate e quelle di altre a divenire sempre più dolci.
Ciò si ripercuote sugli organismi marini e sulle correnti oceaniche. Più di 3 miliardi di persone sul pianeta basano, inoltre, il proprio sostentamento sulla biodiversità marina. È chiaro, dunque, che le anomalie che alterano gli equilibri degli oceani si ripercuotono sull’economia.
Mari e oceani raccolgono al proprio interno il 97% dell’acqua presente sul pianeta e monitorare temperature e parametri che li riguardano è tutt’altro che secondario. I ricercatori hanno rilevato che nel quadro della “febbre” delle acque il Mediterraneo si staglia tristemente in prima fila. Questo si è rivelato il bacino che si scalda più velocemente a livello globale. I dati mostrano che i valori sono, qui, in costante aumento dal 2021 e fanno registrare continuamente nuovi picchi.