La temperatura del frigo
Impostare la temperatura del frigorifero corretta è un buon punto di partenza per evitare una buona dose di sprechi alimentari. Gli esperti che hanno partecipato alla ricerca consigliano di settarla sotto i 5°C per allungare il periodo di conservazione dei prodotti più buttati: frutta, verdura e prodotti caseari. Ad esempio, nel Regno Unito il 90 percento degli sprechi di latte avviene a livello domestico per un totale di circa 284 litri non consumati ogni anno nel Paese.
Usare contenitori adatti alla conservazione
Un altro buon modo per non riempire il bidone di cibo andato a male è conservarlo in contenitori idonei. Quelli in plastica monouso purtroppo sono ancora i più adatti allo scopo. In molte circostanze è veramente difficile farne a meno perché non esistono altri materiali con le stesse caratteristiche virtuose. Tuttavia, se si desidera abbandonare o limitare la diffusione di rifiuti di plastica, si può optare il più possibile per i contenitori riusabili, i tupperware.
Servire porzioni più piccole
Anche servire sui piatti porzioni più ridotte può aiutare allo scopo. Distribuire quantità inferiori quando ci si siede a tavola permette di ridurre del 20 percento gli sprechi, sostiene la ricerca. E se proprio rimangono degli avanzi alla fine del pasto, è consigliato adottare delle strategie per non dimenticarseli in frigo per settimane. Ci sono delle applicazioni per smartphone che possono aiutare a ricordare cosa va consumato con priorità. E se non si è tecnologici, c’è sempre il caro vecchio post-it da appiccicare sull’anta. Sui contenitori contenenti gli avanzi è bene poi segnare con delle etichette la date di preparazione e quella entro cui vanno consumati. Infine, carne, latticini e pane possono essere congelati in freezer quando la scadenza si avvicina.
Comprare dai produttori locali
Gli sprechi del sistema alimentare non si verificano solo tra le mura domestiche. Lungo la catena che dal campo porta alle nostre tavole sono tanti i passaggi in cui si verificano. E più è lunga e complessa la catena, maggiori rischiano di essere gli sprechi. Ecco perché un’altra raccomandazione è quella di cercare di comprare il più possibile da produttori locali. Oltre ad aiutare l’ambiente, si consumerà cibo più genuino e si sosterranno le piccole aziende della propria zona.
Supportare un banco alimentare
Negli ultimi anni sono nati molti banchi alimentari, comunità, iniziative e applicazioni che cercano di salvare cibo ancora buono dal cestino, anche in Italia. I produttori, ad esempio quelli di frutta e verdura, rimangono spesso con grandi quantità di merce che non può essere venduta perché leggermente danneggiata o di dimensioni non in linea con gli standard richiesti dai supermercati. Una parte viene spesso buttata. Supportando realtà impegnate su queste fronte, è possibile acquistare prodotti buoni a prezzi ridotti. Too good to go e Babaco market sono due dei casi più virtuosi presenti nel nostro Paese.