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Solstizio d’inverno: miti e leggende legate alla data

Solstizio d’inverno: miti e leggende legate alla data

Al solstizio d’inverno sono da sempre legate leggende di ogni tipo e, da Yule al Sol Invictus, ogni mito è connesso a specifici riti.

Il solstizio d’inverno è una data a cui da sempre viene attribuito un forte valore simbolico e a cui, quindi, sono legati miti e leggende di ogni tipo. Gli antichi Greci vedevano tale momento dell’anno come connesso alla nascita di Dioniso, mentre per gli Egizi la ricorrenza era intitolata al dio Horus. I Romani, in occasione del Sol Invictus, celebravano i Saturnali, mentre ai Celti si deve la tradizione di Yule, ancora oggi molto sentita.

Solstizio d’inverno: miti e leggende legate alla data
@envatoelements

Cosa rappresenta il solstizio d’inverno? 

Al solstizio d’inverno sono associati miti e leggende, perché in esso gli antichi vedevano un momento dal forte significato. La parola “solstizio” viene dalle locuzioni latine “sol”, “sole”, e “sistere”, che può essere tradotto con il verbo “fermarsi”. I Romani credevano, infatti, che nei giorni dei solstizi il sole arrestasse il proprio percorso. La data era considerata quindi, il momento in cui la luce tornava a sovrastare le tenebre ed era identificata, appunto, con l’espressione Sol Invictus

Si celebravano, allora, i Saturnali, feste in cui servi e padroni si scambiavano di ruolo, durante le quali si condonavano ammende e pene. Anche in Grecia il solstizio d’inverno era associato a una festa, intitolata, però, a Dioniso. Al centro dei riti c’era, quindi, il dio rinato bambino dopo essere stato fatto a pezzi. Il solstizio era anche considerato il giorno di nascita di Eracle e Adone.

Solstizio d’inverno: le leggende legate a Yule 

Greci e Romani non furono gli unici a legare al solstizio d’inverno una serie di leggende e riti. Per i Celti la data era identificata con Yule, la festa della luce e della rinascita. Il termine deriva dal norreno "Hjól", che significa “ruota”. Secondo la tradizione pagana al tramonto del solstizio il vecchio sole moriva, lasciando spazio alla notte più lunga dell’anno. Durante quest’ultima, però, la Madre Terra partoriva un nuovo sole bambino, che avrebbe ridato luce al mondo, riportando la stagione feconda

In altre versioni la battaglia è tra il vecchio Re Agrifoglio e il Giovane Re Quercia. Proprio in onore di tale credenza le famiglie bruciavano il cosiddetto ceppo di Yule, un pezzo di legno di quercia decorato con agrifoglio, edera, tasso e betulla, che, ardendo, scacciava gli spiriti malvagi.

Cosa succede nel giorno del solstizio? 

Le leggende legate al solstizio d’inverno fanno tutte riferimento al fatto che durante tale ricorrenza si verifica un fenomeno particolare. Si tratta, infatti, del giorno in cui le ore di luce raggiungono il minimo e, invece, la notte tocca la propria massima lunghezza. Tale momento ha suscitato l’interesse di molte culture

I miti non mancano, allora, nemmeno tra le civiltà pre-colombiane. Anche per i Maya la ricorrenza rappresentava un momento di rinascita, da festeggiare. Per gli Aztechi l’occasione era intitolata a Huitzilopochtli, dio del Sole e della Guerra. Per gli Egizi il solstizio era da considerare altrettanto fortunato, dato che esso era consacrato ad Horus, figlio di Iside e Osiride, nonché incarnazione del Sole.

Per quanto le leggende legate al solstizio d’inverno ci possano sembrare distanti, è bene specificare che esse rimangono più che mai presenti nella nostra cultura. Non è un caso, infatti, che il Natale, giorno che celebra la nascita di Gesù, sia stato posizionato nel calendario proprio al 25 dicembre, pochi giorni dopo il solstizio e, quindi, a ridosso della festa della luce.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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