La ricarica domestica
Innanzitutto, va ricordato che i costi dell’elettricità, così come quelli del carburante, sono molto variabili nel corso del tempo e a seconda del fornitore. Detto questo, è necessario avere in mente la modalità con la quale si ricaricherà la vettura elettrica. Già, perché oltre alle stazioni pubbliche, le famose colonnine, è possibile fare il pieno anche presso la propria abitazione, alimentando il mezzo grazie alla rete domestica.
Ovviamente, bisognerà procedere con dei lavori preliminari prima di portare a casa il nuovo mezzo, a partire dall’aggiornamento del contatore che dovrà arrivare ad almeno a 3 kilowatt. In più, sarebbe consigliato procedere con l’installazione di un'apposita infrastruttura a norma (le wallbox). Passando alle cifre, ricaricare l’auto in casa in Italia costa circa 0,20 euro a kW facendo una media delle tariffe in Italia.
La ricarica tramite colonnine
Agganciando invece l’auto a uno dei punti di rifornimento che si sono diffusi sul territorio nazionale, il costo cresce un po’. E qui entra in gioco anche la potenza di ricarica. A seconda del fornitore di energia, la cifra varia dai circa 0,45 euro al kW fino a una potenza di 22 kWh, una ricarica considerata lenta, ai 0,50 euro al kW per un rifornimento più veloce.
Tuttavia, se la modalità di ricarica con le colonnine pubbliche è quella più sfruttata, potrebbe essere più conveniente per un automobilista acquistare un abbonamento con un fornitore in modo da poter ricaricare l’auto un numero illimitato di volte in un determinato periodo di tempo (ad esempio mensilmente).
La capacità della batteria
L’ultimo fattore da tenere in considerazione è infine la capacità della batteria dell’auto elettrica, caratteristica misurata in kW e da cui dipende l’autonomia della macchina. In altre parole, il numero di chilometri che si potranno percorrere su strada dopo una ricarica completa. Si può dedurre quindi che, come per le macchine a carburante, anche per quelle più green il costo del pieno dipende molto dal modello scelto.